Cena tra poesia e antichi sapori Unica lingua ammessa il latino
e.frigerio
"Un po' di imbarazzo all'inizio, poi è stato davvero bello". E c'è da crederci. Provate voi a trovarvi a parlare solo in latino per tre ore di fila. L'altra sera la trattoria Sant'Anna ha fatto da cornice alla prima cena di lingua latina che si ricordi a Como da qualche secolo a questa parte. Nove convitati (convivae), tra cui uno studente delle medie superiori, hanno consumato una cena dai sapori antichi: fave e formaggio (fabas et caseum), farro con cicoria e garum, lo speciale condimento estratto dalle alici tipico della cucina dell'antica Roma (far cichorio garoque conditum), minuta di maiale con le pere (minutal ex piris), sorbetto di cedro (nivem citratam). Prima della cena sono stati tirati i dadi (aleae) per decidere chi fosse il "magister potationum", con il compito di dedicare i numerosi brindisi (potationes) che hanno costellato la cena. Si è anche adempiuto il rito della condivisione delle uova sode prima del convito, e delle mele alla fine: il convito, simbolo della vita intera, inizia della nascita e termina con il frutto maturo (ab ovo ad mala). E proprio il richiamo alla morte era presente con gli scheletri (larvae conviviales) dispersi sulla mensa». Durante la cena i commensali hanno parlato esclusivamente in lingua latina, dapprima con un certo imbarazzo, successivamente con sempre maggiore fluidità, raccontando come per ognuno sia nato l'amore per l'antico idioma e come continui a coltivarlo al di là degli obblighi lavorativi. E alla fine della cena ciascuno è tornato nella realtà odierna, salendo sulla propria autoraeda. Ops, automobile.