Metà dei comaschi in povertà
Uno su due dichiara 20mila euro

Oltre 25mila contribuenti comaschi, più della metà dei 48mila contribuenti che presentano le denunce ai fini Irpef, dichiara un reddito annuo inferiore ai 20mila euro l'anno.  Como, non è terra di ricchi? Non sembra proprio visto che "solo" in 1.200 dichiarano una ricchezza superiore ai 100mila euro l'anno. Quersto almento quando si tratta di pagare le tasse.

Un po' più benestanti della media nazionale, ma con più della metà dei contribuenti con un reddito addirittura sotto i 20mila euro, sono oltre 25mila sui 48.848 comaschi che complessivamente presentano la denuncia dei redditi ai fini Irpef. E almeno in 2.500 hanno un reddito inferiore ai 7.500 euro l'anno, la soglia a partire dalla quale scatta la cosiddetta «No Tax Area», nessuna tassa cioé è dovuta. I super ricchi? A Como sembra proprio di affrontare un'impresa per trovarli, quanto meno se ci si mette a cercarli fra le denunce ufficiali, quelli su cui si pagano le tasse: oltre i 100mila euro non ci sono più di 1.243 contribuenti, altri 1.300 denunciano una ricchezza appena sopra i 70mila euro l'anno. Tutti insieme, tutti gli oltre 48mila contribenti fiscali comaschi, alla fine, hanno un imponibile ai fini Irpef di oltre 1,3 miliardi di euro. Gli importi medi dichiarati al fisco nel 2008, sulla base dei dati diffusi del ministero dell'Economia, presentano comunque ben dieci capoluoghi di provincia lombardi nelle prime venti posizioni. E proprio al ventesimo posto, con 23.036 euro di reddito medio dichiarato, si posiziona Como. Gli oltre 23mila euro di reddito medio per ogni comasco, correlato con una popolazione totale di oltre 84.500 abitanti. Ad un'analisi più approfondita, i dati ripartiti per classi di reddito fanno emergere che la maggior parte dei contibuenti, oltre 10mila persone, si ritrova nella fascia tra i 15mila e i 20euro di reddito complessivo: tutti insieme versano a Tremonti oltre 175milioni di euro. Di poco inferiore è la classe successiva, tra i 20mila e il 26mila euro di reddito complessivo, con una frequenza di oltre 9mila denunce e un ammontare tale da oltrepassare i 207milioni di euro.

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