Rinaldin davanti al giudice
Altri trenta giorni d'attesa

L'intervista in cui Giorgio Bin confessa di essersi inventato la storia della tangente ricevuta da Gianluca Rinaldin ha aggiunto pepe a una sfida elettorale che già si annunciava “caldissima”: quella tra lo stesso Rinaldin e Giorgio Pozzi per un posto in Regione

COMO L'intervista in cui Giorgio Bin confessa di essersi inventato la storia della tangente ricevuta da Gianluca Rinaldin ha aggiunto pepe a una sfida elettorale che già si annunciava “caldissima”: quella tra lo stesso Rinaldin e Giorgio Pozzi per un posto in Regione. Tra i due candidati comaschi del Pdl è partita la caccia all'ultimo voto e, da entrambe le parti, non mancano le bordate. Rinaldin peraltro, salvo clamorosi colpi di scena, oggi riceverà un'altra buona notizia. A Milano, infatti, è in programma l'udienza preliminare del processo nei suoi confronti (tre anni fa era finito nell'inchiesta “Lake Holidays” per la nota vicenda legata ai lavori di ristrutturazione del lido di Menaggio). Ma si tratterà, con ogni probabilità, di un'udienza prettamente tecnica, in cui il giudice accorderà altri 30 giorni di tempo al perito che si sta occupando di trascrivere centinaia di intercettazioni telefoniche. Intanto, sono arrivate le prime avvisaglie dello scontro che terrà banco fino alle elezioni (28 e 29 marzo): «Per fortuna il partito non è fatto solo dai vertici, ma dal territorio - ha tuonato Rinaldin inaugurando il quartier generale in via Dottesio - Se il coordinatore provinciale Alessio Butti non è qui, forse ha fatto scelte diverse. Pazienza. A me certi slogan da taxista non piacciono (chiaro riferimento al “Vi porto a Milano” che campeggia sui manifesti di Pozzi, ndr)». Secca la replica di Pozzi: «La cosa importante è che i comaschi possano tornare a far sentire la loro voce in Regione, negli ultimi anni è un po' venuta meno. Forse è mancata l'esperienza, o la capacità di affrontare i problemi». Una stoccata a Rinaldin, che da cinque anni è consigliere regionale. Già nelle scorse settimane c'erano state frizioni, con Rinaldin che aveva denunciato indicazioni di voto pro Pozzi da parte dei big del Pdl e poi lettere e contro lettere per dimostrare che «le donne del partito» appoggerebbero in massa l'uno o l'altro. Oltre a suonarsele di santa ragione, i due contendenti cercano di accaparrarsi il sostegno delle diverse anime del partito ma, a differenza di quanto accaduto in passato, le scelte delle varie correnti non sono ben delineate. Se è vero che l'ala “liberal” sembra appoggiare Rinaldin, i ben informati parlano di un blocco non propriamente granitico. In ordine sparso, poi, i “ciellini”, non vincolati da un rappresentante del loro movimento. Mentre molti ex An hanno scelto Pozzi (ma i consiglieri comunali Francesco Pettignano e Claudio Corengia sono schierati con Rinaldin). Finora non è uscito allo scoperto il sindaco Stefano Bruni, che pare voglia mantenersi, pubblicamente, al di sopra delle parti. Un quadro in continua evoluzione, quindi. Le fazioni ci sono ma, questa volta, non sembrano coincidere con le tradizionali “correnti” del Pdl.
Michele Sada

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