Permessi di soggiorno falsi:
arrestato il figlio dell'ex questore

Como: nei guai Giuseppe Calderola, 31enne avvocato di Reggio Emilia, figlio di Angelo, attuale dirigente di polizia a Trento e predecessore in viale Innocenzo di Massimo Maria Mazza. L'inchiesta toccherebbe anche la nostra provincia

COMO Il figlio dell'ex questore di Como è stato arrestato, su ordine del tribunale di Brescia, nell'ambito di un'inchiesta su un giro di falsi permessi di soggiorno che toccherebbe anche la nostra provincia. Gli arresti domiciliari di Giuseppe Calderola, 31enne avvocato di Reggio Emilia, figlio di Angelo, attuale questore a Trento e predecessore in viale Innocenzo di Massimo Maria Mazza, risalgono a venerdì, ma la notizia si è diffusa soltanto domenica. Il riserbo sull'ordinanza di custodia cautelare è stato imposto dalla questura di Brescia, la cui squadra mobile (peraltro guidata da un altro ex "comasco", Carmine Grassi) ha svolto gli accertamenti sul presunto giro di falsi permessi di soggiorno. Giuseppe Caldarola, che dal canto suo ha già fatto sapere di essere totalmente estraneo alle accuse che gli vengono contestate, sarebbe coinvolto in un'inchiesta più ampia sulla compravendita di permessi contraffatti, un giro coinciso con il decreto flussi del 2007, e che abbraccerebbe anche altre province. L'indagine, da quanto emerso, avrebbe portato all'individuazione di una banda di cittadini asiatici che, grazie ad "amicizie" nei posti che contano, avrebbero gestito il mercato di autorizzazioni a restare in Italia a stranieri clandestini in cambio di svariate migliaia di euro ogni permesso ottenuto. In realtà non già - e comunque non solo - i permessi sarebbero stati falsi, quanto i documenti necessari per ottenerli approfittando - ad esempio - del ricongiungimento familiare o dei motivi di lavoro.

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