"Ricordo il litigio con Anna Maria poi soltanto il buio"

L'omicida di Bellagio ha raccontato agli inquirenti che a scatenare la sua rabbia è stata una boccetta vuota di sonnifero. Degli attimi in cui ha strangolato la vittima dice di non avere memoria

BELLAGIO - La boccetta di sonnifero quasi vuota. Il sospetto, così folle da sembrare addirittura reale. Quindi il diverbio. Sempre più acceso. Poi soltanto il buio. Fino a quando, in bagno, non ha trovato il test di gravidanza e ha scoperto che lei aspettava un figlio. Giuseppe Voci, il camionista reoconfesso di aver ammazzato la 48enne convivente Anna Maria Chesi strangolandola con un cavo elettrico, non tradisce emozioni particolari quando risponde alle domande del giudice delle indagini preliminari. Nessuna lacrima, solo quell’ossessione diventata morte: il tradimento della sua Anna Maria. Lo ha ripetuto anche ieri mattina, nell’udienza di convalida del fermo, al termine della quale il giudice Luciano Storaci ha confermato il provvedimento e disposto la custodia cautelare in carcere per il 56enne residente a Bellagio. L’avvocato di fiducia di Voci, il legale lecchese Tiziana Bettega, non ha presentato alcuna istanza al giudice: inutile, di fronte a un’accusa tanto grave, tentare di alleggerire il regime carcerario del proprio cliente. Giuseppe Voci, dal canto suo, ha ripercorso durante l’interrogatorio tutta la tragica serata di sabato nell’abitazione di via Neer e, soprattutto, spiegato l’origine della scintilla destinata a infiammarlo al punto da cancellargli la pietà. Il camionista ha spiegato di aver visto la sua boccetta di tranquillanti praticamente vuota e di aver pensato che era impossibile fosse stato lui ad averla già finita. È quindi tornato a galla un antico tormento: quello del tradimento della sua Anna Maria, sospettata dal convivente di un intricato inganno nei suoi confronti. Al giudice, Giuseppe Voci ha ripetuto di essere convinto che lei lo drogasse, che utilizzasse i tranquillanti per narcotizzarlo e, una volta fatto addormentare, ricevesse l’amante nella loro abitazione. Una fobia, quella del tradimento, di cui il camionista aveva parlato a lungo pure con i suoi colleghi di lavoro. Anche questi ultimi - a suo dire - sarebbero stati concordi con lui nel ritenere chiari e concordanti gli indizi sull’asserito tradimento della convivente. Forte delle sue convinzioni, Giuseppe Voci, dopo aver trovato la boccetta di tranquillanti ormai vuota, ha deciso di affrontare - per l’ennesima volta - Anna Maria. Ne è quindi nata una lunga e violenta discussione, con l’autotrasportatore in veste di accusatore. La lite, dunque. E poi? Poi il buio. L’omicida ha detto di non ricordarsi più nulla del momento in cui ha preso un cavo e ha tolto la vita alla donna.

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