Erba, chiesto l'ergastolo
"Morte Youssef impressionante!"

Il procuratore generale inizia a mostrare le immagini dell'orrore. E in apertura di udienza dice: "La gioia per la nascita di Youssef aveva ricomposto i contratti tra Raffaella e la sua famiglia". E poi mostra le foto del bimbo morto sul divano: "Per Rosa e Olindo solo una condanna, l'ergastolo". Gli aggiornamenti dall'udienza

MILANO (aggiornamenti) - Seconda udienza del processo d'appello contro Olindo Romano e la moglie Rosa Bazzi, già condannati in primo grado a Como all'ergastolo (con isolamento diurno) per l'eccidio passato alla storia come la "strage di erba". Anche oggi, udienza interamente dedicata alla requisitoria del procuratore generale Nunzia Gatto, decisa a respingere le richieste della difesa dei due coniugi, intenzionati a riaprire il processo: "Per questa volontà di far morire lentamente le loro vittime come giustizieri, io vedo solo una condanna: l'ergastolo con il massimo dell'isolamento diuro".

Ore 10
- “La nascita di Youssef ha riavvicinato Raffaella alla sua famiglia. I contrasti per il matrimonio con Azouz Marzouk grazie alla nascita del bimbo stavano per essere superate”. E' iniziata così, con il ricordo del bimbo ucciso con una coltellata alla gola nella strage di Erba, la seconda udienza a Milano per il processo d'Appello a carico di Rosa Bazzi e Olindo Romano.

Ore 10.40 - Il pg Nunzia Gatto ha mostrato alla corte la foto del piccolo Youssef morto sul divano di casa. Gelo in aula: “La morte del bambino è impressionante - ha detto l'esponente dell'accusa - Guardate la manina: è molto tenera, quella manina. Ma mostra dei tagli: ha cercato di difendersi, questo bambino”. L'accusa ha fatto ascoltare in aula la voce di Rosa e Olindo quando confessano l'omicidio di Youssef: “Il bimbo? Il bambino era accettabile”, si sente dire Olindo. E il pg: “Avete sentito? Il bambino era accettabile… il bimbo è stato ammazzato”

Ore 10.55 -
Il presidente della corte Maria Luisa Dameno ha interrotto il pg per "bacchettare" il pubblico: "Questa non è una piazza. Se siete interessati all'udienza restate in aula. Basta entrare e uscire". L'aula della corte d'Assise è gremita, anche se ci sono meno curiosi della prima udienza



Ore 11.40 - "Le confessioni degli imputati? Sono straordinariamente precise". Nell'aula della prima sezione della corte d'Assise d'appello il pg Nunzia Gatto fa risentire le confessioni di Olindo Romano e Rosa Bazzi: "La difesa tenterà di dirvi che sono confessioni estorte: non è assolutamente vero. Sono confessioni genuine, precise e perfettamente sovrapponibili"



Ore 14 - "Contro gil imputati c'è una sovrabbondanza di prove che raramente capita in un processo".

Ore 14.30
- Il pg parla del testimone Mario Frigerio, unico sopravvissuto alla strage, che per primo, su un letto dell'ospedale Sant'Anna, spese il nome di Olindo in un celebre colloquio registrato dai carabinieri. Secondo la difesa, invece, il supertestimone pronunciò la parola "uscendo". Così il procuratore: "Frigerio disse 'Olindo', e non 'uscendo' (...) E se anche tutti fossimo stati suggestionati, ci sono le dichiarazioni rese in aula, che dicono che è stato Olindo"

Ore 15.30 - Sulle ipotesi alternative formulate dalla difesa: "Non esistono piste alternative. Prima di accusare i coniugi Romano, i carabinieri ne hanno sondato altre sette"




Ore 16.30 - L'avvocato Roberto Tropenscovino, legale di Azouz Marzouk, ha puntato il dito contro gli imputati e ha affermato: "Siete degli assassini". si è rifatto a un'intervista televisiva di Rosa Bazzi poco prima che i coniugi venissero fermati: "Andate via - aveva detto Rosa ai giornalisti -. Non siamo assassini, non siamo niente". "Non è vero che non siete assassini - ha detto il legale fissando gli imputati in gabbia - È vero che non siete niente e rimarrete niente dopo una sentenza di condanna all'ergastolo, come sono
certo che accadrà".




Ore 17.40 - Con l'arringa di Manuel Gabrielli, legale della famiglia Frigerio, si è chiusa la seconda udienza davanti alla corte d'Assise d'appello di Milano. Il presidente della corte, Maria Luisa Dameno, ha fissato un'ulteriore data: martedì 20 aprile, quando i giudici si ritireranno per la camera di consiglio e quando potrebbe arrivare la sentenza di secondo grado. Da lunedì la parola passa alle difese.

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