Baristi e clienti uniti
contro il "coprifuoco"

Como: proteste contro l'annunciato provvedimento comunale che potrebbe imporre la chiusura a mezzanotte per gran parte dei locali: «Bisogna decidere cosa fare, o Como è una città turistica oppure è un paese per vecchi»

COMO «Bisogna decidere cosa fare, o si decide che Como è una città turistica (e allora i bar devono poter stare aperti fino alle 2) oppure si decide che è un paese per vecchi (e allora si recinta il centro e lo si fa diventare un ospizio)». Ce ne fosse uno che dice qualcosa di diverso da questo concetto, clienti e baristi dicono tutti la stessa cosa che a mezzanotte i bar sono pieni di gente. È impensabile cacciare i clienti e semplicemente assurdo ritirare i tavolini. Al Bar Nova Comum dicono che il provvedimento non ha senso. «Noi ogni tanto un residente che si lamenta ce l'abbiamo ma non puoi obbligare i ragazzi a stare zitti, poi per una città turistica mettere un coprifuoco alle 2. Un turista ora che mangia or che esce arriva che è già chiuso, gira i tacchi e se ne va.». Massimo Xodo del bar Breva dice che non ha senso: «Se passa una regola così qui in centro chiudiamo tutti. Non ha senso. In città bisogna tenere aperto, poi in piazza è un delitto. È impensabile che si chiuda così presto». Domenico Rossini del bar La nouvelle gallery dice che è assurdo: «Prima di tutto non si può fare di tutta l'erba un fascio. Se ci sono bar che creano problemi, si interviene su quei bar. Noi per esempio non ne abbiamo mai avuti. Ma in ogni caso, non mi sembra che una città turistica possa sognarsi di prendere un provvedimento del genere. Vuol dire lasciarla morire».

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