L'asta va deserta: nessuno
vuole la casa di Rosa e Olindo

La base d'asta partiva da 122mila e 85 euro, con uno sconto di 20mila euro e rotti rispetto alla valutazione di 144mila euro fatta dal perito: zero offerte

ERBA - Nessuno vuole l'appartamento di Rosa Bazzi e Olindo Romano. È andata deserta, giovedì mattina in tribunale a Como, l'asta per la vendita della casa dei coniugi già condannati all'ergastolo per la strage di Erba. L'esecuzione forzata del reame per la cui difesa - ne sono convinti i giudici di Como, oltre a procura e carabinieri - l'ex netturbino e la moglie si sono trasformati in spietati assassini, era stata disposta dal tribunale alla luce del sequestro conservativo deciso nell'ottobre 2007 dal giudice Vittorio Anghileri, che accolse il ricorso presentato dall'avvocato Manuel Gabrielli, legale della famiglia Frigerio. Ieri mattina i 62 metri quadrati dell'appartamento, aggiunti i 14 del box-lavanderia (dove Rosa e Olindo si sono levati di dosso i vestiti fradici dell'orrore della strage), sono stati inutilmente battuti all'incanto.
La base d'asta partiva da 122mila e 85 euro, con uno sconto di 20mila euro e rotti rispetto alla valutazione di 144mila euro fatta dal perito, ma nessuno s'è fatto avanti per aggiudicarsi l'abitazione. A questo punto l'appartamento che ha ospitato i coniugi Romano tornerà all'asta il 30 settembre prossimo, al prezzo di 91mila euro circa, ovvero con un ribasso del 25%.

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