Cantù, si sposta il mercato
Ma gli ambulanti non ci stanno

Il Comune ha deciso il trasloco entro fine anno: le bancarelle finiranno nel piazzale all'angolo tra via Manzoni e via Martin Luther King. A poche centinaia di metri di distanza, ma più in basso.

CANTU' «Da qui noi non ci spostiamo per nessun motivo. Lo scriva, mi raccomando». C'è chi l'ha presa con rassegnazione un po' fatalista – pochi - chi con rabbia e piglio piuttosto combattivo. Di certo, nessuno degli ambulanti che danno vita al mercato del sabato pare disposto ad accettare in silenzio il trasloco da piazza Marconi. Sostenuti in questo dagli stessi clienti. Trasloco che l'amministrazione comunale ha già stabilito, e che dovrebbe diventare realtà entro la fine dell'anno, per permettere il contemporaneo spostamento in quella che dal 1962 è per tutti la piazza del mercato del capolinea dei bus. Destinazione delle 75 bancarelle, il grande parcheggio all'incrocio tra via Manzoni e via Martin Luther King, piazzale Club alpino italiano. Un miglioramento, ha spiegato l'assessore Marino Maspero difendendo la scelta, sia dal punto di vista della sicurezza, che della funzionalità e della disponibilità di parcheggi. Ma gli ambulanti proprio non la vedono così. Tanto che le associazioni di categoria sono sul piede di guerra, e se Confcommercio ha già scritto al sindaco Tiziana Sala chiedendole un incontro, Confesercenti è pronta ad adire le vie legali. Perché, ribadisce Agostino Galimberti, presidente onorario di Confesercenti Como e storico rappresentante degli ambulanti «spostare un mercato coincide sempre con una fisiologica perdita del fatturato dal 10 al 30% e oltre. E' mai possibile che a Milano, per far posto alle bancarelle, vengano deviati persino i tram e qui tre autobus non possono convivere con noi per poche ore un solo giorno la settimana?». Partire – anche per i mercati – è un po' morire. E di bocca in bocca passa l'esempio, tra i tanti, di quello di Seregno, «che ha perso moltissimo e non sarà mai più lo stesso».  «Un'idea assolutamente sbagliata - secondo Piergiorgio Pellegatta, esercente - Gli anziani, dovendo affrontare la salita, al ritorno, rinuncerebbero. Si dice che i motivi sono di sicurezza, ma qui non è mai successo nulla, e quando ce n'è stato bisogno, l'ambulanza è entrata tra i banchi».

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