Furti e vandali: il nuovo S. Anna
perde già 400 mila euro

Sparite le telecamere appena installate, oltre a cavi di rame e placche per interruttori, senza contare gli scarabocchi sui muri e le guaine tagliate. Visitatori esterni? No: si pensa ad alcuni operai

COMO - Furti e vandalismi al Sant'Anna bis: danni per 400mila euro. Dal nuovo ospedale, negli ultimi mesi, è sparito di tutto. L'elenco comprende 50 telecamere di sorveglianza, ben 5mila placche per gli interruttori della corrente e diversi cavi in rame. Ma anche rubinetti elettrici, lavandini, water, orologi da muro, strumenti utilizzati per tracciare. E non è tutto, perché la struttura appena costruita ai Tre Camini è stata anche danneggiata a più riprese: scarabocchi sui muri, caloriferi rotti per allagare i bagni, incisioni sulle pareti e guaine tagliate costituiscono il campionario dei vandalismi messi a segno. Episodi incresciosi che, secondo il direttore tecnico del cantiere Diego Robuschi, non sarebbero da imputare a qualche malvivente entrato nell'edificio di nascosto ma, con ogni probabilità, ad alcuni operai che hanno lavorato nella struttura. «L'ospedale è sorvegliato notte e giorno - ha spiegato ieri Robuschi - e tutto lascia pensare che i responsabili di furti e danneggiamenti siano i dipendenti di qualche ditta. Si tratta di episodi che, purtroppo, avvengono sempre più spesso nei cantieri, complice anche la crisi economica. Li consideriamo quasi fisiologici, tanto che l'assicurazione ci copre per danni fino a un milione di euro». I dettagli di quanto accaduto, in realtà, lasciano a bocca aperta. Le telecamere di sorveglianza, per esempio, sono state rubate immediatamente dopo l'installazione. Ma i ladri hanno sottratto anche 5mila placchette nere per gli interruttori elettrici e i responsabili del cantiere a quel punto hanno deciso che le monteranno soltanto a pochi giorni dall'apertura dell'ospedale, per evitare altre sorprese. Nel mirino sono finiti anche i servizi igienici: via i rubinetti elettrici, via persino una mezza dozzina di lavandini e alcuni water. Non sono mancati i “classici” furti di rame dai cavi e quelli (nei corridoi) di orologi da parete .

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