La piazza Cavour sprofonda
e il lago "esce" prima

Mancano ancora alcuni centimetri all'esondazione teorica, ma di fatto una corsia del lungolago è già chiusa: colpa della subsidenza

COMO - Il lago è in piena: mancano pochi centimetri e qualche milione di metri cubi d'acqua per arrivare al punto d'esondazione, 120 centimetri sopra lo zero idrometrico. A metà pomeriggio di giov3edì, la crescita si era stabilizzata tra i 112 e i 113 centimetri e tutto dipende dall'entità delle precipitazioni su un bacino da 145 kmq. La protezione civile regionale ha revocato l'allarme in corso da due giorni, ma le previsioni indicano instabilità ancora per un lungo periodo e dunque rimane l'allerta. Venerdì, sono previsti rovesci sparsi;  schiarite alternate a temporali, nel week end. Lunedì, maltempo. Ma la domanda è: perché il lago è già esondato? Era ancora a meno di 90 centimetri ed era già sul marciapiede; a 94 cm era già stata chiusa per un tratto la prima corsia. Come dire che la soglia di 120 cm è aleatoria. Il direttore del Consorzio dell'Adda, Luigi Bertoli, ribadisce che non è la misura sballata, ma è piazza Cavour e il marciapiede a lago che continuano ad abbassarsi e lo svirgolamento è evidente anche ai profani. Como è nota come città della subsidenza, cioè del progressivo abbassamento del suolo e infatti nei primi anni '80, Piazza Cavour fu alzata di 60 centimetri. Da allora, per essere precisi, la soglia d'allarme esondazione è a 140 centimetri; a 120 è la soglia d'attenzione. Il nuovo fenomeno che si è registrato mercoledì è l'uscita sulla strada della roggia sotto via Cairoli; ieri, via Cairoli non era più allagata perché è stato favorito il deflusso per «troppo pieno» verso il lago, aprendo la cameretta dove si è incanalata la roggia. È la soluzione trovata dagli ingegneri e i primi effetti della piena sono stati constatati giovedì da un gruppo di professionisti che parteciperà al concorso d'idee per la riqualificazione del lungolago.

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