Carugo, nella villa della mafia
ora ci andrà la Protezione civile

L'edificio sequestrato sulla provinciale Arosio-Canzo adesso è, a tutti gli effetti, parte del patrimonio del Comune

CARUGO - La villetta sequestrata alla mafia sulla provinciale Arosio-Canzo adesso è, a tutti gli effetti, parte del patrimonio del comune di Carugo. Gli atti sono stati ufficializzati nei giorni scorsi con la firma del verbale di consegna da parte del Demanio al municipio di via Cadorna ponendo un'unica condizione: l'immobile sarà indisponibile, ovvero non potrà mai essere venduto.
Si è concluso nel migliore dei modi, quindi, il passaggio di proprietà dell'edificio sito in zona Sant'Isidoro, al civico 6 della provinciale Arosio-Canzo, sequestrato nell'ambito di un processo per droga: l'operazione risale al 2006 quando la Guardia di Finanza procedette all'arresto di 15 persone facenti capo al clan calabrese Modafferi-Mondella per un traffico di cocaina importata dalla Colombia destinata alla piazza milanese, ma anche in provincia di Como oltre che in Liguria, in Emilia e in Sicilia. Nel sequestro preventivo disposto dal Tribunale di Milano per un valore complessivo di oltre due milioni di euro, erano finti in totale di 13 appartamenti tra Giussano, Meda e Cantù (un alloggio e un box), 13 auto di grossa cilindrata e dei saldi attivi in vari conti correnti. A quel punto il Demanio aveva chiesto a tutti gli enti che potevano avere degli interessi per la villetta carughese, di presentare un proposta di recupero e di riutilizzo a fini sociali e l'amministrazione locale, sostanzialmente, è stata l'unica a presentare al Prefetto di Como formale richiesta per destinare la villetta a nuova sede della Protezione Civile. L'immobile presenta un piano terra abitabile di circa 100 mq, altrettanti di seminterrato, 35 mq di box oltre a circa 350 mq di giardino provvisto anche di una piccola piscina. Proprio quest'ultima, però, starebbe creando dei disturbi ai residenti che abitano nelle case limitrofe perché una colonia di rane l'avrebbe scelta come habitat ideale per riprodursi: in municipio sono infatti arrivate richieste di intervento perché il gracidare degli anfibi sta addirittura rendendo difficile ai residenti riuscire a dormire la notte.
Problema che verrà risolto al più presto, visto che avendo – da pochi giorni – la piena proprietà dell'immobile, solo adesso il comune è autorizzato a tutti gli effetti a poter intervenire per un suo risanamento: ignoti, infatti, hanno creato non pochi danni in questo periodo in cui la casa non è stata abitata, come la devastazione del camino interno, divelto e asportato porte, infissi, sanitari e aver rubato anche le inferiate della recinzione. Il primo passo, quindi, sarà quello di far intervenire l'ufficio tecnico per un preventivo di massima necessario a capire quali saranno i costi da sostenere per sistemare l'immobile anche se non è detto che si procede in un'unica soluzione, piuttosto che a fasi a seconda delle esigenze. La destinazione finale della villetta decisa dall'amministrazione comunale è confermata nella nuova sede della Protezione Civile e anche luogo di ritrovo per associazioni e gruppi locali che per la loro attività e per il pubblico al quale si rivolgono, non abbiamo problemi a raggiungere l'edificio.
Roberta Busnelli

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