Mourinho: "A Como sto bene"
A Villa Ratti fino ad agosto

Blitz in centro a poche ore dalla finale. Prima alla Casa della Carta per acquistare cartoncini e pastelli, poi acquisti nelle boutiques, infine il ritorno a casa. Domani sera la partita della vita a Madrid

COMO - L'ultimo blitz (certo) di Mister José Mourinho in centro città è di venerdì pomeriggio. È passato, ovviamente a piedi, davanti all'edicola tra via Luini e via Cinque Giornate. Poi è entrato alla Casa della Carta dove ha comprato cartoncini, pastelli, pennarelli e colla per i due figli e ha firmato più di un autografo. E ancora ha fatto acquisti in alcune boutiques, prima di tornare a Villa Ratti, in via Bignanico.
C'è chi giura di aver visto il solito suv nero utilizzato da Mou per gli acquisti in centro, parcheggiato dietro al Duomo (dove abitualmente lo aspetta l'autista) e carico di pacchetti anche nel primo pomeriggio di ieri. Prima, cioè, della partenza per Madrid che significa il sogno Champions, ma sembra essere sempre di più la nuova destinazione dello Special One.
Anche ieri i tifosi hanno esposto alla Pinetina di Appiano Gentile striscioni per convincerlo a restare, esattamente come stanno facendo anche i giocatori («Vinciamo la coppa sperando possa  convincerlo a restare» ha detto il capitano Javier Zanetti). E Mister Mou ringrazia il popolo comasco.
Lo ha fatto martedì mattina durante l'allenamento, quando si è sentito il grido «Mourinho non puoi andare via. Sei un grandissimo» a cui ha risposto con un sorriso.
«Ho scelto Como - spiega adesso l'allenatore nerazzurro - perché è vicino ad Appiano ed è comodo per gli allenamenti. Mi trovo bene a Como e mi piace la sua gente».
Il riferimento è alla tranquillità, che il numero uno dell'Inter ha trovato a Villa Ratti, circondata da campi da tennis, piscina, serre ed eliporto. E il contratto d'affitto, in scadenza il prossimo agosto, non è stato disdetto. Un possibile indizio verso un clamoroso contrordine con il mister cittadino lariano anche il prossimo anno e, soprattutto, ancora sulla panchina dell'Inter? Non proprio, secondo alcune indiscrezioni (non confermate) che arrivano da oltre confine, dalla scuola americana dove studiano i due figli e che vorrebbero non rinnovata l'iscrizione al nuovo anno scolastico. Per non parlare dell'ultima esternazione attribuita dai media spagnoli a Mourinho: «Voglio il Real al 100%». Insomma, Mou sta bene sul Lario, mentre i problemi li ha avuti (e sono quelli che pesano sul suo addio all'Italia) con il sistema del calcio italiano: «L'Inter non può fare niente di più per farmi sentire felice e importante in questa società: i giocatori sono stati fantastici, con i tifosi c'è un'empatia incredibile e la società è stata fantastica con me. Non è un problema di contratto, è solo un problema di soddisfazione personale, di sentirmi rispettato in un paese calcistico dove ho avuto tanti problemi in questi due anni».
A prescindere da quale sarà il destino del portoghese, certamente avrà un ottimo ricordo del Lario e della Pinetina, il quartier generale nerazzurro dove nelle giornate d'allenamento si presenta regolarmente alle 8. Infatti, se non fosse stato per la nuova minaccia del vulcano islandese, avrebbe preparato la finale per intero sui campi di Appiano, per lasciarli solo venerdì, a 24 ore dalla partitissima del Bernabeu.
«Mi piacerebbe andare venerdì - ha ripetuto - perché mi piace lavorare qua, lasciare andare a casa i giocatori e partire solo prima della partita». Ma ieri sera ha lasciato la Pinetina. Forse per l'ultima volta da allenatore dei nerazzurri. Prima c'è la finale di sabato con il terzo titulo, quello che, per dirla alla Mou, «vale più della coppa del mondo».
Gi. Ro.

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