Campione: casinò e comune
chiedono 10 milioni all'ex sindaco

I legali di Roberto Salmoiraghi si sono visti recapitare, in Tribunale, un conto salato. Si tratta dei soldi che casa da gioco e amministrazione civica invocano a titolo di rimborso per una seria di presunte distrazioni nell'ambito del processo che vede coinvolto oltre all'ex sindaco anche il promoter milanese Giovanni Muciaccia

CAMPIONE D'ITALIA Non bastavano le sentenze della Corte dei conti, che lo hanno già condannato a risarcire più di 200mila euro di debiti accumulati durante la sua gestione. I legali dell'ex sindaco di Campione d'Italia Roberto Salmoiraghi si sono visti recapitare, ieri mattina in Tribunale, un conto di circa dieci milioni di euro, i soldi che casa da gioco e amministrazione civica invocano a titolo di rimborso per una seria di presunte distrazioni. Gli avvocati Aldo Turconi e Andrea Mascetti hanno dettagliato le proprie pretese in tre milioni per ciascuno dei due enti, in un milione e mezzo per il danno morale patito, e di un ulteriore mezzo milione per il danno di immagine. La vicenda, arcinota, è quella relativa alle presunte distrazioni operate, secondo la Procura, finanziando il promoter milanese Giovanni Muciaccia, direttore artistico della casa da gioco tra il 2004 e il 2005, addetto all'organizzazione di spettacoli, concerti ed eventi promozionali in genere. Secondo il pm Mariano Fadda parte di quel denaro finì attraverso una fiduciaria luganese su conti londinesi riconducibili a non si sa bene chi. Oltre a Salmoiraghi, assistito dall'avvocato milanese Massimo Dinoia, gli imputati sono lo svizzero Mattia Penza, amministratore della fiduciaria di Lugano «Norconsulting & partners» (reato di riciclaggio), la commercialista Ida De Santis (socia del promoter) e l'ex amministratore delegato della casa da gioco Domenico Tuosto, che con Muciaccia e Salmoiraghi condivide l'accusa di peculato, consistita nell'«essersi appropriati a più riprese» di somme non inferiori» a tre milioni e 100mila euro «in danno del Comune di Campione e della spa Casinò municipale». Ieri mattina, in apertura d'udienza, il giudice preliminare Luciano Storaci è stato subissato di eccezione preliminari, tutte respinte. Per Penza, l'avvocato Anna Viganò, ne ha sollevata una di giurisdizione, ritenendo il tribunale comasco inidoneo a giudicare fatti che si intendono commessi in territorio svizzero. Respinta anche una eccezione di nullità del rinvio a giudizio sollevata da tutti i difensori insieme: nel fascicolo c'era un atto di rogatoria mai tradotto in italiano, così come invece vorrebbe il codice. Il giudice ha infine rinviato l'udienza al 24 giugno. Salmoiraghi chiederà il rito abbreviato, Muciaccia e Tuosto (quest'ultimo assistito dall'avvocato Simone Gilardi) andranno probabilmente a giudizio. Ida De Santis ha invece già chiesto di poter patteggiare una pena di 11 mesi e 20 giorni di detenzione.

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