Movida, pioggia di esposti
Ora si muove la procura

I residenti sul piede di guerra chiedono alla magistratura di intervenire. Acquisiti in comune gli atti relativi alle autorizzazioni ai locali del centro. Ormai la politica di Como si decide a palazzo di giustizia. Dopo paratie, concorsi pubblici e Cà d'Industria, ora tocca alla movida

Il sondaggio: vota

Dopo paratie, concorsi pubblici e Cà d'Industria, la Procura della Repubblica di Como interviene anche sul caso movida. E sulla scorta di un numero imprecisato di denunce sporte da residenti del centro desiderosi di ridurre le «emissioni» acustiche dei fracassoni, fa acquisire in Comune documentazione relativa a orari e disposizioni in materia di apertura e chiusura di locali della «Como by night». Dietro l'iniziativa ci sono il pubblico ministero Daniela Meliota e la sua polizia giudiziaria, sulle cui scrivanie sono state smistate le prime denunce per disturbo della quiete pubblica sporte da privati cittadini contro locali singoli. Gli esposti (sarebbero almeno una dozzina) sono la conseguenza, per certi versi scontata, della riacutizzazione di uno scontro che vede contrapposti residenti e avventori. In alcune zone del centro storico, l'arrivo della bella stagione coincide ormai storicamente con l'incremento della rumorosità. Due le fazioni che, come noto, si fronteggiano sul terreno di una bozza d'ordinanza ancora al vaglio dell'amministrazione: da una parte i fautori di una liberalizzazione pressochétotale, contrari alle chiusure anticipate, dall'altra i sostenitori della linea dura appoggiata dal sindaco Stefano Bruni, paladino dei residenti, che vorrebbe chiudere tutto a mezzanotte. L'ordinanza ha già mietuto le prime "vittime"politiche, anche piuttosto illustri. Bruni ha accusato l'assessore al Commercio Etta Sosio di avere «lavorato male», mentre quest'ultima aveva ribattuto che in realtà era stato lui, Bruni, ad avere adottato linee estreme e troppo rigorose. Di sicuro la scelta - movida sì, movida no - è tutta politica oltre che strategica, a prescindere dalle verifiche e dagli accertamenti della Procura per un reato contravvenzionale. Como si gioca molto, anche in termini turistici. A favore dell'apertura prolungata dei negozi si erano schierati gli assessori comunali Sergio Gaddi e Maurizio Faverio. In attesa che il Comune si decida, si muove la Procura come, purtroppo, capita sempre più spesso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA