Lacrime e sangue, la crisi
la pagheranno le famiglie

Il Comune di Como costretto a tagliare un milione di euro di spese. Bruni: «Serve il coraggio di operazioni radicali». Verso il ritocco delle rette dei nidi e delle tariffe delle mense

COMO Parla di «coraggio di operazioni radicali» il sindaco Stefano Bruni nell'annunciare la necessità di risparmiare sulla spesa corrente (quella che fa funzionare la macchina comunale) un milione di euro. È l'effetto su Como della manovra che il ministro dell'Economia Giulio Tremonti sta mettendo a punto. E ancora parla di «scelte difficili» e del possibile aumento delle tariffe: dalle mense alle rette dei nidi. L'obiettivo è arrivare alla copertura totale (a carico delle famiglie) dei costi delle mense mentre «sui nidi è impossibile perché il costo per ogni bimbo è di 10mila euro l'anno». Bruni non esclude modelli organizzativi differenti «o parziali esternalizzazioni» poiché «il monopolio comunale è difficile da sostenere nel tempo».
Tagli anche ai contributi alle associazioni. Una riflessione andrà fatta anche sulla grande mostra che potrebbe saltare il prossimo anno, a meno che non si riescano a reperire sponsorizzazioni private in grado di coprire interamente i costi. Altro capitolo su cui sarà messa la lente di ingrandimento è quello dedicato ai servizi sociali, in primo luogo a quelli per gli anziani su cui, usando le parole di Bruni, «serve il coraggio radicale di metterci mano».
Verrà inoltre ripresa in modo massiccio «la lotta all'evasione con una puntuale verifica sulle entrate». Già l'anno scorso era stato attivato un rapporto di collaborazione con la guardia di finanza per andare a scovare i furbetti di tasse e tariffe e effettivamente erano stati scovati parecchi evasori.

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