Movida, silenziatore ai bar
Si parte da piazza Mazzini

L'Arpa interviene per registrare il livello del rumore e obbliga l'amministrazione comunale a prendere provvedimenti. I bar hanno trenta giorni per presentare le controdeduzioni

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La zona pilota per trovare un equilibrio tra le esigenze dei locali e quelle dei residenti sarà piazza Mazzini. Ieri infatti sono partite le procedure di notifica eseguite dalla polizia locale scattate dopo la verifica dei livelli di rumorosità. I cinque locali della piazza ora dovranno ridurre l'orario di apertura e rischiano la revoca totale o parziale della concessione di suolo pubblico. «La procedura d'ufficio - hanno spiegato dal Comune - è stata concordata tra i settori attività produttive e ambiente a seguito di due esposti presentati la scorsa stagione estiva da due distinti amministratori di condominio che insistono sulla piazza. Entrambi gli esposti lamentavano eccessivi livelli di rumorosità nelle ore notturne causate dai clienti dei locali». A seguito degli esposti l'ufficio ambiente di Palazzo Cernezzi ha formalmente chiesto l'intervento di Arpa che ha depositato in Comune lo scorso settembre una articolata relazione tecnica le cui conclusioni accertano il superamento dei limiti di zona nel periodo notturno dalle 22 alle 6 come stabilito dalla legge. Superamento causato - sempre secondo l'indagine fonometrica di Arpa -, dal complesso dei locali che insistono sulla piazza senza che sia possibile identificare il singolo locale come causa del superamento di rumore data la presenza dei molti clienti. Le misurazioni sono state effettuate anche nelle abitazioni dei residenti a finestre aperte e chiuse accertando i livelli di superamento dei limiti. «L'Arpa in piazza Mazzini ha rilevato inquinamento acustico fuori norma - ha spiegato il sindaco StefanoBruni, che abita poco distante - e adesso i locali dovranno presentare un piano di bonifica e il Comune dovrà controllare». Adesso i locali che esercitano l'attività dopo le 22 avranno 30 giorni di tempo per controdedurre quanto sostenuto da Arpa e presentare eventuali azioni tese a diminuire i livelli di rumore. Se tale documentazione tecnica sarà giudicata positivamente dalla stessa Arpa il procedimento potrà dirsi concluso, diversamente sarà il Comune a dover intervenire d'ufficio per ripristinare le condizioni di vivibilità ambientale in fascia notturna così come stabilito dalla normativa nazionale. Bruni ha chiarito che è suo dovere intervenire in caso di esposti in quanto la tutela della salute pubblica è in capo al sindaco. Nel frattempo prosegue l'ipotesi di un'ordinanza che sarà «più leggera» rispetto alla chiusura d'ufficio per tutti a mezzanotte con deroghe fino alle 2. «L'ordinanza ci sarà - ha detto Bruni - ma sarà più leggera dal punto di vista strutturale. L'orario sicuramente è uno dei punti forti e ci saranno differenze tra la settimana e giorni come il venerdì e il sabato. Il rispetto delle norme è rispetto delle norme, non si fa certamente a colpi di maggioranza». A brevissimo il Comune renderà disponibile un fac simile di esposto in modo tale che i cittadini che segnalano schiamazzi e locali troppo rumorosi lo facciano assumendosene la responsabilità. Le denunce dovranno essere circostanziate per arginare eventuali residenti ipersensibili dando invece voce a segnalazioni che riguardano interi condomini.

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