Nidi, rete e affitti: Comune
e Finanza contro i furbi

Il sindaco Stefano Bruni e il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Rodolfo Mecarelli, hanno firmato un protocollo d'intesa per un controllo incrociato sulle autocertificazioni presentate dai cittadini

COMO - L'evasione si annida anche nei Comuni: chi non paga le tasse, sfugge anche dal pagamento dell'addizionale Irpef , per incominciare, quota dovuta alla propria città. Non solo, ma c'è chi non paga l'Ici o la Tarsu (tassa ambientale) e magari anche i canoni di concessione o per le affissioni pubblicitarie. Di più: c'è chi chiede contributi o esenzioni, ma autodichiara il falso per ricevere benefici. Como incassa circa 40 milioni di euro l'anno sui tributi, ma nella relazione al bilancio di quest'anno ha già messo le mani avanti: «La condizione socioeconomica delle famiglie è sicuramente influenzata dalla congiuntura economica negativa di questi periodi», afferma, prevedendo che, ad aliquote ferme per legge e a base imponibile in flessione, le entrate tributarie ne risentiranno in peggio. Per questo, la stessa relazione al documento economico finanziario dichiara la caccia agli evasori o comunque ai furbetti. Già negli anni scorsi, era stato recuperato un milione di euro e nel febbraio scorso, il sindaco Stefano Bruni e il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Rodolfo Mecarelli, hanno firmato un protocollo d'intesa per un controllo incrociato sulle autocertificazioni presentate dai cittadini che usufruiscono dei servizi scolastici, dei servizi sociali. Sono, rispettivamente, 4.000, tra nidi, mense e doposcuola e 1.500, di cui 1.100 hanno presentato domanda per il sostegno all'affitto. I controlli verranno estesi anche agli 800 inquilini delle case comunali e ai dipendenti che hanno chiesto il contributo per gli assegni familiari. In via sperimentale, le prime verifiche hanno preso in considerazione un primo gruppo di 50 utenti, scelti in base a criteri concordati tra Guardia di Finanza e funzionari comunali ed è su questo primo gruppo che saranno resi noti i risultati. La Guardia di Finanza e il Comune agiscono dunque sul settore delle entrate, sotto il segno dell'equità non solo fiscale, ma anche sociale: dare a chi ha significa privare chi non ha. Non è più equilibrio, ma squilibrio e soprattutto in questo momento non se ne sente il bisogno.

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