Formigoni: via le Province
sprecone, Como non rischia

Il governatore della Lombardia: Pantalone non paga più, vanno aboliti gli enti che non sanno tenere i conti in regola. Villa Saporiti non rientra tra queste: sta attuando politiche di razionalizzazione della spesa. Guarda il video dell'intervento sulla manovra alla fiera della contrattazione organizzata da Cisl Lombardia.

COMOMentre il lombardo Ivan Basso ipoteca la vittoria finale nel Giro d'Italia, anche Roberto Formigoni ha in animo di conquistare una maglia rosa: quella di presidente della Regione più virtuosa d'Italia. Anzi, la rivendica già.
«Eh sì perché noi i risparmi e le razionalizzazioni le abbiamo già fatte. Basti pensare che con soli tremila dipendenti amministriamo 10 milioni di abitanti e che la rivoluzione di Brunetta al Pirellone è stata fatta da Formigoni nel 1999: è da allora che abbiamo messo i tornelli all'ingresso del palazzo».
Per questo la manovra del governo le risulta più che mai indigesta al punto di diventare il capo della rivolta delle Regioni?
Assolutamente no. La manovra è inevitabile e quindi pienamente giustificata. Tutti i paesi europei stanno prendendo provvedimenti consistenti e la misura italiana è meno onerosa di quella francese. L'Europa chiede sacrifici ed è compito del governo stabilire l'entità di questi sacrifici.
Però li devono fare tutti.
Li devono fare soprattutto coloro che non sanno tenere i conti a posto. Io faccio una proposta innovativa che parte dal dibattito sull'abolizione delle Province.
Abolizione che sembra essere uscita dal provvedimento.
Aspettiamo di vedere la manovra pubblicata. Anche sugli oneri, eccessivi, per le Regioni sono certo che sarà trovato un accordo nell'ambito del confronto con il governo.
Dicevamo delle Province.
La mia proposta nasce da una posizione che credo possa essere condivisa da tutte le persone di buon senso. La spesa pubblica, lo sappiamo tutti, è eccessiva e va ridotta per poter diminuire le tasse. Come fare?Cominciando a eliminare gli sprechi. Siamo vicini a una riforma importante come il federalismo fiscale: ogni ente dovrà spendere quanto gli è attribuito. È finita l'epoca per cui si sperpera tanto poi paga Pantalone. Pantalone, cioè i cittadini, non paga più. Bisogna smettere di utilizzare la fiscalità generale per rimediare agli sprechi di chi non sa essere virtuoso. Il primo passo dovrebbe essere quello di abolire le Province viziose.
Perché proprio leProvince?
Perché se n'è parlato nelle ipotesi della manovra e perché l'abolizione fa parte del programma del Pdl a cui si oppone ferocemente la Lega. In questo senso la mia proposta potrebbe rappresentare un punto d'incontro. Si è parlato di abolire leProvince piccole, quelle sotto i 220 mila abitanti. InLombardia ne abbiamo due, Lodi eSondrio che funzionano bene e hanno ragioni storiche e non solo per esistere. Che senso ha abolirle?In Italia ve ne sono altre, anche più grandi, che sforano i bilanci. Lì c'è lo spreco e lì deve scattare la mannaia.
Un ragionamento che potrebbe essere esteso ai comuni, alle comunità montane, agli altri enti. Persino alle Regioni in ultima analisi?
E in ultimissima analisi anche a settori dello Stato. Tutti sotto la mannaia. Cominciamo dalleProvince che possono anche servire come monito. In Italia, purtroppo, per ottenere risultati serve la minaccia. E tagli mirati non indiscriminati. Guardiamo a quello che abbiamo fatto in Lombardia con le Comunità montane.
L'accorpamento?
Due anni fa lo Stato ci dice: abolite le Comunità montane. Ma noi siamo una Regione che ha montagne vere, un milione e mezzo di persone che vive in zona di montagna e ha bisogno di un ente intermedio di riferimento. Allora le abbiamo accorpate. A un anno di distanza posso dire che è stata una scelta vincente, apprezzata dai cittadini e anche dallo Stato, visto che gli sprechi sono stati eliminati.
Presidente, se la sua proposta venisse accettata ci sarebbero Province dellaLombardia a rischio: Como, Lecco, Sondrio eVarese come sono messe?
Di Sondrio ho già detto. Ma nessuna delleProvince dellaLombardia correrebbe il rischio di essere abolita. Tutte stanno attuando processi di razionalizzazione della spesa. In altre zone d'Italia non è così.
                                                                                 Francesco Angelini

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