Cantù: coprifuoco
per tutelare il riposo

L'assessore alla sicurezza Andrea Lapenna lancia una provocazione: istituire un'ordinanza che vieti l'assembramento fuori dai locali dopo l'orario di chiusura

CANTU' Sul fatto che bar e pub debbano rispettare i limiti stabiliti per quanto riguarda gli orari di chiusura non si scappa, chiedere a chi è fresco di multa per credere. Ma ancora non basta per garantire la quiete pubblica ai cittadini. E allora l'assessore alla sicurezza Andrea Lapenna lancia una provocazione: istituire un'ordinanza che vieti l'assembramento fuori dai locali. Termine vagamente militaresco, ma che in soldoni si traduce in gruppi di ragazzi che, soprattutto nel fine settimana, stazionano all'esterno anche quando la serranda è già stata diligentemente abbassata continuando a chiacchierare - quando va bene - urlare e litigare se va peggio. E chi faccia capolino dalla finestra per un classicissimo richiamo al sacrosanto diritto di dormire, finisce magari col venir preso a male parole. Da qui l'idea dell'assessore pidiellino. Faccenda presa parecchio sul serio, quella relativa agli orari di chiusura dei pubblici esercizi, tanto che nemmeno la vittoria dell'Inter in Coppa dei Campioni dopo mezzo secolo, lo scorso fine settimana, ha commosso gli agenti che si sono trovati davanti un paio di locali ancora aperti dopo le 2. Da qui una contravvenzione da 308 euro di multa, che presto verrà notificata loro, e, quale ulteriore sanzione in arrivo dall'amministrazione, dopo il valsente dovranno pagare pure pegno restando chiusi per due giorni. «E' necessario - sottolinea Lapenna - far capire che il rispetto delle normative e delle ordinanze non è certo discrezionale, ma un obbligo che tutti devono osservare ».  Ma che alle 2 in punto si giri la chiave della porta – dopo che la musica, come Cenerentola, è stata spenta a mezzanotte - non è detto che basti. Soprattutto ora che l'estate è ufficialmente iniziata. «Spesso, in particolare nei fine settimana, i ragazzi restano in gruppo fuori dai locali – prosegue – facendo schiamazzi fino alle ore piccole, le 3 o le 4. Un problema che ci viene segnalato da molti cittadini, che ci telefonano esasperati, e che ha a che fare con la buona educazione prima che con le normative, visto che in parecchi ci raccontano di essere stati insultati per aver chiesto di fare silenzio». Da qui l'idea di ricorrere all'ultima ratio: «Mi confronterò con il nostro comandante della polizia locale - conferma - e con il sindaco, e se fattibile penso a un'ordinanza per vietare gli assembramenti all'esterno dei locali dopo una certa ora, per cercare di porre un freno a questa situazione che, con la bella stagione, ovviamente si aggraverà».

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