Cantù e la Notte dei mille colori
Ora si punta alla sfilata notturna

Dopo il successo della manifestazione, il Carnevale canturino mira a far diventare l'iniziativa primaverile un appuntamento fisso. Ma c'è qualcuno che ha esagerato: due ragazzi portati in ospedale per il troppo alcol.

CANTU' Sarà stato merito dell'arrivo un po' improvviso dell'estate o forse della voglia di godersi una città, per una sera, viva davvero. Di certo così tanta gente in centro, migliaia di persone, non la si vedeva da un bel pezzo. E adesso l'associazione Carnevale canturino punta a fare della Notte dei mille colori un appuntamento fisso sul serio nel calendario delle iniziative cittadine. E magari arrivare persino al traguardo della sfilata in notturna.
Terza edizione per la manifestazione organizzata dal sodalizio con Radio Cantù e l'appoggio del Comune: una fiumana di gente, adolescenti e giovani coppie con i pargoli nel passeggino, ragazzi e nonni che hanno riempito il crinale e le vie attorno fino alle ore piccole. Tornati però lindi e in ordine in tempo per l'alba, quando hanno accolto i partecipanti alla maratonina della Cassa rurale.
Eppure la pubblicità dell'evento, arrivato un po' prima del solito, non è stata massiccia. E il programma era semplice davvero: i carri allegorici illuminati nella notte, le esibizioni delle scuole di ballo e la possibilità per i locali pubblici di restare aperti fino alle 3. «Questa è dimostrazione - dice Felice Borghi, portavoce dell'associazione Carnevale canturino - che non servono cifre da capogiro per organizzare un evento riuscito e che la gente ha voglia di tornare a vivere la città. La nostra marcia in più sono senza dubbio i carristi, le loro opere, il loro lavoro instancabile e volontario». Di certo non sono i soldi, visto che quelli sono proprio mancati, e per recuperare almeno le spese si è installato un punto ristoro. Panche di legno e salamelle davanti a Villa Calvi dove per tutta la sera s'è fatta la coda per birra e patatine. Con la collaborazione dei gestori dei locali, che hanno potuto allestire gratuitamente all'esterno degli stessi - grazie al salvacondotto di un'ordinanza comunale ad hoc - tavolini e consolle per diffondere musica. «Finalmente - prosegue - abbiamo raggiunto il nostro obiettivo: coinvolgere i commercianti per far sì che questo appuntamento possa riuscire al meglio, e il risultato sabato era sotto gli occhi di tutti, con bar strapieni, attese di venti munti per un cono gelato e via Ariberto e Matteotti tanto affollate da non riuscire a muoversi. Un'occasione preziosa anche per loro».
Con un successo di pubblico così, si può guardare al futuro con qualche ambizione in più: «Il nostro sogno è una vera e propria sfilata serale con i carri illuminati, ma, soprattutto per questioni di sicurezza, i costi sarebbero davvero esorbitanti. E poi vorremmo che quelle canoniche e primaverili, di sfilate, si connotassero con l'uso dei fiori, come oggi succede per esempio a Sanremo».
Ma qualcuno ha esagerato. A partire dai due ragazzi nei quali si è imbattuto proprio il comandante della polizia locale Lucio Dioguardi, fuori servizio, dalle parti di via Enrico Brambilla, alla fine di via Matteotti, sorretti dagli amici e male in arnese per via della sbronza pesante davvero. Tanto da far intervenire un'ambulanza per portarli al pronto soccorso.

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