Viale Geno, che deserto
Gli esercenti: "Così chiudiamo"

Immagini da viale Geno: una sedia sistemata in mezzo alla piazza della funicolare, questa sera attorno alle 19. Due soli posti auto occupati, contro i trenta disponibili. Da qui al Pizzi altri due soli veicoli, peraltro multati

COMO - Immagini da viale Geno: una sedia sistemata in mezzo alla piazza della funicolare, questa sera attorno alle 19. Due soli posti auto occupati, contro i trenta disponibili. Da qui al Pizzi altri due soli veicoli, peraltro multati. È il deserto, ed è di nuovo polemica tra gli esercenti, contrarissimi alla soluzione anti caos (?), e il Comune, che al sabato e alla domenica pomeriggio impone la chiusura della litoranea fin dalle 14, mettendo a disposizione dei visitatori un trenino e il posteggio di via Castelnuovo, dove lasciare l'auto per prendere un bus navetta, il tutto a 5 euro: «Deserto totale - commentava sconsolato verso le 19.30 Carmine Giuliani, titolare dell'omonimo bar - Non c'è in giro nessuno, ci sentiamo come prigionieri, come lebbrosi. È davvero una pessima sensazione...». Il problema, concretissimo, riguarda l'attività di una larga fetta di esercenti già penalizzati dalla convivenza con il cantiere delle paratie e che ora rischiano di vedersi bruciare la stagione per mancanza di clientela. «I patti - insiste Giuliani - non erano questi: avevamo chiesto che il Comune ci aiutasse a sostenere la pedonalizzazione con iniziative ed eventi che per ora non si sono visti. Di sicuro, in queste condizioni, non siamo neppure in grado di pagare i dipendenti. Soluzioni? Tornare all'antico (chiusure solo serali, ndr) o più semplicemente riaprire la strada».

© RIPRODUZIONE RISERVATA