Scuola, scrutini regolari
Slittano sotanto alla Ciceri

C'è un po' di preoccupazione, tra i genitori dei ragazzi delle scuole superiori, per lo sciopero proclamato dai Cobas nelle giornate di ieri e di oggi in segno di protesta contro la manovra finanziaria del governo, contro le modifiche in materia di pensionamento e, più in generale, contro i tagli sulla scuola

COMO - C'è un po' di preoccupazione, tra i genitori dei ragazzi delle scuole superiori, per lo sciopero proclamato dai Cobas nelle giornate di ieri e di oggi in segno di protesta contro la manovra finanziaria del governo, contro le modifiche in materia di pensionamento e, più in generale, contro i tagli sulla scuola. L'iniziativa, intrapresa a livello regionale, ha però avuto un solo risvolto comasco - i Cobas sul nostro territorio non hanno una larghissima rappresentanza - con l'astensione a turno dallo scrutinio degli insegnanti dell'istituto Magistrale Teresa Ciceri. Tutto regolare invece - come confermato da Adria Bartolich segretario provinciale della Cisl scuola - al Caio Plinio e al Pessina, due delle scuole potenziali “astensioniste”. In un comunicato diffuso nelle scorse ore, i professori delle Magistrali hanno annunciato anche l'intenzione di istituire comitati di solidarietà con chi sarà direttamente coinvolto nello sciopero, per condividerne le motivazioni ma anche gli oneri economici. «I docenti - si legge ancora nel comunicato - sottolineano l'importanza di non chiudere l'anno scolastico nel silenzio, ma di denunciare e rendere noto il peggioramento delle condizioni di lavoro e della qualità della scuola pubblica prodotti dai tagli attuati nell'anno corrente e nei precedenti, con la sempre più reale drammatica prospettiva di ulteriore degrado e depauperamento del segmento istruzione formazione educazione nei prossimi mesi, alla luce del taglio di altri 41 mila posti di lavoro nella scuola pubblica». «Gli insegnanti dell'Istituto liceale Teresa Ciceri che aderiscono allo sciopero - aggiunge la professoressa di Scienze umane Stefania Gori - vogliono anche testimoniare solidarietà ai colleghi precari che in questi anni hanno condiviso il lavoro quotidiano e che si potrebbero trovare senza occupazione e reddito e, al contempo ribadire la protesta contro il piano di immiserimento della scuola pubblica italiana». Sotto il profilo tecnico, il blocco degli scrutini non si può realizzare, poiché è contro la legge. Quello di ieri - che potrebbe ripetersi anche oggi - è quindi un segnale di dissenso finalizzato a far saltare o meglio a posticipare gli scrutini, che riprenderanno mercoledì. La protesta comunque non andrà ad intaccare le classi terminali e quindi gli esami di maturità, che prenderanno il via martedì 22 giugno con la prima prova scritta, quella di italiano, uguale per tutti; quindi mercoledì 23 con la seconda prova e lunedì 28 con la terza prova, articolata sulle cinque materie scelte dalle commissioni.
G. Alb.

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