Como, i politici si regalano il pc
Bufera in consiglio comunale

Maxi polemica ieri sera in consiglio comunale dopo l'annuncio del presidente del consiglio comunale che i 40  computer dei consiglieri comunali saranno sostituiti. E con essi sarà rifatto anche l'impianto audio (microfoni) che spesso non funzionano

COMO - Maxi polemica ieri sera in consiglio comunale dopo l'annuncio del presidente del consiglio comunale che i 40  computer dei consiglieri comunali saranno sostituiti. E con essi sarà rifatto anche l'impianto audio (microfoni) che spesso non funzionano, ma per farlo sarà necessario forare il tavolo a semicerchio dove siedono i consiglieri. E' bastato l'intervento del presidente Pastore a scatenare il caso. Pastore ha fatto riferimento alla comunicazione ricevuta dal dirigente del settore informatico: «Mi chiede il nulla osta per fare dei fori nei tavoli per l'impianto di votazione e inoltre, per il cambio dei computer ai consiglieri, si farà solamente per chi ne richiederà l'uso entro 4 giorni».

A quel punto ha preso la parola il capogruppo del Pd Luca Gaffuri esprimendo «contrarietà all'acquisto di nuovi computer», ma anche a rovinare i mobili del consiglio «poiché basterebbe la rete wireless anziché forare i tavoli» e ha bollato l'iniziativa come «un'assurdità». Subito dopo è intervenuto Gianluca Lombardi, consigliere del Pdl dicendo: «Io non voglio alcun computer poiché utilizzo il mio personale».  Nell'aula di Palazzo Cernezzi è scattato il mormorio e la perplessità del consiglio. Emanuele Lionetti, capogruppo di Liberi per Como ha aggiunto: «Mi pare che i computer dei consiglieri ben funzionino, quindi acquistarne altri è uno spreco. Mia nonna materna, che era svizzera, diceva sempre che il primo guadagno è il risparmio. E' il caso di mettere in pratica l'insegnamento».
Tra il caos è intervenuto di nuovo Pastore, visibilmente alterato per gli interventi a raffica dei consiglieri, non previsti dal regolamento. «Mi è stato detto – si è giustificato – che oggi i computer funzionano, ma non esistono più i componenti per sostituirli in caso di guasto. Tra l'altro l'acquisto dei pc era già nel bilancio che abbiamo approvato quindici giorni fa».

Una giustificazione che non ha abbassato i toni. Mario Molteni, capogruppo della lista Per Como, ha sottolineano con tono sostenuto: «Questo Comune non ha i soldi per tappare le buche delle strade e si vogliono sostituire computer che funzionano. Non ha alcun senso e siamo totalmente contrari». A margine della discussione in aula è arrivata anche la bocciatura del capogruppo della Lega Nord Giampiero Ajani: «Innanzitutto è inopportuno che il presidente assuma certi toni paternalistici nei confronti dei consiglieri. Inoltre questi computer non vanno cambiati e al momento non richiedono la sostituzione. A mio avviso i soldi possono essere spesi in un modo migliore e più utile».
Gisella Roncoroni

© RIPRODUZIONE RISERVATA