Guru dell'anoressia, i giudici
si affidano al proclama

Sui quotidiani nazionali l'annuncio a pagamento del tribunale di Como in vista dell'udienza a carico di Waldo Bernasconi. Omessi i nomi delle presunti parti lese: accolti in parte i dubbi del garante della privacy

COMO Il garante per la privacy aveva raccomandato cautela e cautela è stata utilizzata. Nella presunta maxi truffa orchestrata dal guru dell'anoressia Waldo Bernasconi ai danni - secondo la procura di Como - di oltre trecento ragazze, il tribunale ha pubblicato il primo pubblico proclama destinato a informare le potenziali parti lese dell'avvio del processo. Nell'annuncio a pagamento comparso nel fine settimana sulle colonne del quotidiano La Repubblica, il tribunale ha omesso di indicare i nominativi delle ragazze vittime (presunte, fino a prova contraria) dei reati contestati ai sette imputati chiamati a presentarsi davanti al giudice il 13 ottobre prossimo. Nel quarto di pagina acquistato dal tribunale cittadino, è stato pubblicato l'atto d'accusa contro Waldo Bernasconi e gli altri sei imputati chiamati, con lui, a rispondere dei reati contestati dal pubblico ministero Mariano Fadda.
Già lo scorso anno la procura aveva chiesto, in vista dell'udienza preliminare, di procedere a un pubblico proclama per informare le ex pazienti della casa di cura SanaVita di Breganzona dell'avvio dell'udienza, ma l'intervento del garante della privacy aveva convinto il gup a optare per una modalità tradizionale, per informare le papabili parti lese. Questo, ovviamente, aveva dilatato i tempi per la fissazione dell'udienza. Garante che è intervenuto anche più recentemente sottolineando come il pubblico proclama fosse del tutto legittimo e consentito, ma che «data la peculiarità del caso» sarebbe stato forse meglio «considerare l'opportunità di procedere alla notifica nelle forme ordinarie, al fine di tutelare la sfera della riservatezza degli interessati». La soluzione scelta, ovvero quella di non scrivere il nome delle ragazze pazienti di SanaVita, ha accolto di fatto la richiesta del garante.

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