Pasticcio al concorso dei vigili
Fioccano le ritrattazioni

Due vigili in servizio a Como sono stati assolti, dopo aver cambiato la versione resa in precedenza agli inquirenti e che li aveva messi nei guai con l'accusa di favoreggiamento

COMO Fioccano le ritrattazioni nelle inchiesta nate dal pasticcio legato al concorso per un posto di agente della polizia locale, nell'inverno 2007. Due agenti in servizio a Como hanno infatti cambiato le testimonianze rese in fase d'indagine, e che li avevano messi nei guai con l'accusa di favoreggiamento, e sono stati così assolti grazie alla modifica normativa introdotta dal pacchetto sicurezza dello scorso anno. L'ultima assoluzione ieri mattina, quando Paolo Fusto, vigile in servizio al comando di Como e accusato di favoreggiamento personale per aver mentito (secondo l'accusa) agli uomini della polizia giudiziaria, è stato assolto dal giudice Mariconti. L'imputato, nel dicembre di tre anni fa, quando è scoppiato lo scandalo della fuga di notizie delle tracce del concorso per un posto di agente della polizia locale, Paolo Fusto venne sentito come persona informata sui fatti in procura. Gli inquirenti chiesero al vigile se per caso la sera precedente alle prove scritte del concorso avesse saputo da Bruno Polimeni, segretario dell'assessore Francesco Scopelliti, il contenuto delle tracce e Fusto disse: «Non ricorso se mi ha riferito le ipotetiche tracce delle prove che mio fratello doveva sostenere». Una versione resa inverosimile dalle parole dello stesso Polimeni. Ieri mattina l'assoluzione, dopo che l'avvocato Renato Papa ha fatto ritrattare al cliente le dichiarazioni rese nel 2007.

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