La Ticosa come il muro,
oscurerà Sant'Abbondio

L'allarme è del presidente della commissione urbanistica, Mario Lucini. Cambiato il progetto originario: arriva una torre alta 50 metri

COMO «Con il nuovo progetto della Ticosa verrebbe cancellata la vista in una zona importante della città e della Spina Verde». L'allarme è stato lanciato dal presidente della commissione Urbanistica, Mario Lucini, che ha criticato il piano integrato di intervento predisposto per l'area dell'ex tintostamperia da Multi, la società che si è aggiudicata la gara per l'acquisizione del comparto.
«Non vedremo più Sant'Abbondio e, da via Milano e via Grandi, nemmeno la Spina Verde - ha aggiunto il capogruppo del Pd, Luca Gaffuri - perché la piazza, le abitazioni e i negozi saranno soprelevati, di fatto c'è un'alzata come al Dadone».
«Il progetto con cui Multi vinse la gara - ha ricordato il presidente della commissione Urbanistica - prevedeva altezze di 18 metri e un unico fabbricato che arrivava a 32 metri. E proprio questa caratteristica era stata tra gli elementi presi in considerazione dalla commissione di gara per formulare il giudizio. La commissione sottolineava, infatti, che il progetto non avrebbe alterato in modo significativo il rapporto del nuovo quartiere con la città. Ma quel progetto è stato modificato e adesso abbiamo come minimo altezze di 29 metri e mezzo dappertutto, poi due elementi da 34 metri e un altro di 50 metri. Con questi cambiamenti, il progetto risulta del tutto fuori scala rispetto al contesto in cui va a inserirsi». Anche il presidente della commissione paesaggistica di Palazzo Cernezzi, Fulvio Capsoni, aveva parlato di «completo oscuramento di Sant'Abbondio» e in un documento aveva messo sotto accusa la torre di cinquanta metri prevista nel quartiere: «L'edificio - sottolineava - si pone proprio in allineamento con i campanili, guardando dall'asse di viale Roosevelt».

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