Cantù, gli ex giocatori di basket
e le foto scattate al Palababele

Beppe Bosa, che ha giocato a Cantù per 15 anni di fila, ricorda ancora gli scatti con la maglia Polti: «I lavori erano in corso e si diceva che presto avremmo dovuto giocare là dentro. Meglio lasciar perdere... Comunque, io mi terrò per sempre stretto il "mio" Pianella».

CANTU' Marzorati, Cattini, Recalcati, Bosa e Della Fiori. Con un quintetto del genere, contestualizzato e azzerate le differenze di età, ci sarebbe ancora da divertirsi. E molto. In questa sede, tuttavia, ci accontentiamo di sentirli quali persone informate sui fatti. Quali fatti? Quelli legati al Palababele, naturalmente. «Devo avere ancora in giro alcune foto - ricorda Beppe Bosa (alla Pallacanestro Cantù per 15 anni ininterrotti dal 1980 al 1995) - scattate a metà Anni 90 in divisa Polti proprio davanti al palazzetto che ora stanno abbattendo. I lavori erano in corso e si diceva che presto avremmo dovuto giocare là dentro. Meglio lasciar perdere... Comunque, io mi terrò per sempre stretto il "mio" Pianella».
Giorgio Cattini (in biancoblù per diverse stagioni sino al 1983-84) auspica che «la realizzazione del nuovo palazzo vada a buon fine» definendolo «un impianto all'altezza della situazione» e augurandosi «di poter rivivere lì dentro le stesse emozioni provate dapprima al Parini e poi al Pianella».
«Sarà molto positivo per Cantù dotarsi di questo nuovo palazzetto - commenta Fabrizio "Ciccio" Della Fiori (dal 1970 al 1979 protagonista in Brianza) - ma ritengo che il fascino sprigionato dal Pianella resterà inarrivabile. Qualche partitella, magari amichevole visto che navigavo ben oltre i 40 anni, avrei anche magari potuto giocarla nel cosiddetto Palababele, ma francamente è un'esperienza che non mi manca».
Carlo Recalcati (a Cantù dal 1962 al 1979 da giocatore e dal 1984 al 1990 da allenatore) prova a ironizzare: «Da canturino, la vicenda del Palababele l'ho seguita soprattutto da contribuente...». Tornando serio, il "Charly" sostiene che «Cantù è degna di avere finalmente un palazzetto come quello che si andrà a realizzare. Se lo merita la città e se lo meritano i tifosi».
«Avrei dovuto giocare la mia ultima stagione nel palas di Corso Europa - rammenta Pierluigi Marzorati, icona della Pallacanestro Cantù - e invece... Ora l'importante è che da imminente annunciato fiore all'occhiello della città il palazzo non diventi una sorta di continuità dei 19 anni precedenti. Perché la realizzazione sarà importante ma la gestione diverrà fondamentale».

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