Pontili troppo corti a Como
Altri guai per le paratie

Il cantiere delle paratie a lago che sembra davvero essere maledetto. Durante la realizzazione dei due nuovi pontili è emerso il rischio di sprofondamento a causa di alcuni pali troppo corti rispetto alla conformazione del fondale. Per questo sono stati cambiati alcuni pali, allungandoli di circa 6 metri e con una spesa aggiuntiva di circa 15mila euro

COMO Ennesima tegola sul cantiere delle paratie a lago che sembra davvero essere maledetto. Durante la realizzazione dei due nuovi pontili (spostati di circa 20 metri verso il lago rispetto alle vecchie strutture) è emerso il rischio di sprofondamento a causa di alcuni pali troppo corti rispetto alla conformazione del fondale. Per questo sono stati cambiati alcuni pali, allungandoli di circa 6 metri e con una spesa aggiuntiva di circa 15mila euro. I due pontili sono stati posizionati uno in corrispondenza dei giardini a lago e uno di fronte all'hotel Metropole Suisse con una spesa complessiva di 750mila euro.
«Nel corso dei lavori di infissione nel fondale dei pali di ormeggio dei pontili è stato constatato che la penetrazione - hanno spiegato dal Comune - a causa della poca coesione del terreno, non era particolarmente resistente, e si è pertanto proceduto, per i pali di sostegno delle passerelle (due per ogni pontile), con l'infissione di pali più alti rispetto alla quota di progetto». Il rischio, insomma, era che la struttura sprofondasse mettendo a rischio i passeggeri dei battelli. In effetti si fa presente che «la funzione di sostegno dei pali, qualora non fossero infissi in un terreno coerente, non sarebbe garantita». Traducendo significa proprio che sarebbero sprofondati.
Nella relazione tecnica allegata alla perizia di variante firmata dal direttore lavori Antonio Viola, si spiegano le modifiche progettuali. «I pali - si legge testualmente - possono svolgere la loro funzione di sostegno soltanto se infissi in terreno coerente, che in questo caso non è stato trovato. Per determinare a che profondità giace il terreno consistente è stato infisso nel terreno un palo da 400 mm ben oltre la quota di progetto e a seguito della prova si è stabilito che occorre  un prolungamento di 6 metri del palo di progetto, realizzabile mediante saldatura a filo ripetuta del palo di progetto con il prolungamento». Ecco quindi necessaria sostituzione di 4 pali sui 16 totali più lunghi di 6 metri: si passa quindi da 20 a 26 metri. I lavori aggiuntivi sono già stati eseguiti, ma le nuove passerelle non verranno utilizzate prima del prossimo mese di settembre. «I collaudi per le passerelle, i pali e l'attracco - hanno chiarito dall'amministrazione - sono già stati effettuati e a giorni, pertanto, concluse le trafile burocratiche previste, verrà firmato il verbale di collaudo. L'utilizzo è slittato a settembre perché la Navigazione ha comunicato all'amministrazione che i due quadri elettrici che dovranno essere posizionati sulla palizzata posta a delimitazione dei moli non saranno consegnati prima della fine del mese».
Sui pali da rifare, Viola vuole precisare che non si è trattato di un errore progettuale. «La natura del terreno riscontrato in profondità - ha detto - non era prevedibile in sede progettuale e solo nel momento in cui sono state fatte le infissioni si è verificata la consistenza del terreno e si è pertanto reso necessario l'allungamento dei pali per garantirne l'infissione».
va precisato che i pontili, rispetto alla situazione ante paratie si trovano decisamente più spostati verso il lago (di oltre una decina di metri) e che, probabilmente, la profondità è diversa e maggiore.
Da settembre verranno quindi creati due corridoi per accedere ai pontili, mentre per la riapertura del primo lotto bisognerà aspettare ancora poco meno di un anno. Il progetto vincitore del concorso di idee, quello di Cino Zucchi, dovrà essere trasformato in progetto esecutivo. Il sindaco, però, ha detto che piazza Cavour non verrà realizzata. A questo si aggiunge un problema di finanziamenti per l'arredo urbano. Il costo del progetto è ancora un mistero e non è stato nemmeno quantificato.
Gisella Roncoroni

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