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Giovedì 05 Agosto 2010
Lomazzo, prima della rapina
ha lasciato i soldi per il cane
Emerso un retroscena del caso di Antonino Incorvaia, il disoccupato che la settimana scorsa ha tentato di assaltare l'ufficio del suo paese ed è stato arrestato dai carabinieri
Il 31enne muratore lomazzese la settimana scorsa ha tentato una rapina all'ufficio postale di viale Somaini, armato di pistola e con un proiettile in canna, ma si è poi arreso ai carabinieri giunti sul posto. Con il biglietto lasciato sul tavolo, Incorvaia ha quindi voluto accertarsi che il proprio cane avesse la possibilità di essere sfamato, evidentemente nella consapevolezza che con l'azione disperata che si apprestava a compiere quasi certamente lui avrebbe potuto non essere più in casa ad accudire il suo amato cane.
Antonio Incorvaia si era trasferito a Lomazzo dal novembre del 2006 e abitava da solo in una casa di cortile, in viale Lombardia. In paese non era molto conosciuto, tra i vicini non c'è molta voglia di parlare ma, a taccuino chiuso, tra i residenti nella zona viene descritto come un bravo ragazzo, sempre educato che ha finito per fare un colpo di testa, preso dalla disperazione per aver perso da dieci mesi il proprio lavoro di muratore.
Prima di trasferirsi a Lomazzo, il giovane aveva abitato per una decina d'anni a Rovello Porro, dove aveva diversi amici. «Lo conosco da cinque-sei anni, non uscivamo proprio nello stesso gruppo, ma capitava abitualmente d'incontrarsi al bar o alle feste del paese - fa sapere l'assessore di Rovello Porro, Lorenzo Ferzi – . Tonino, come lo chiamiamo in paese, è sempre stato un bravissimo ragazzo, che lavorava e non creava problemi a nessuno. Dai discorsi che magari capitava di fare al bar, si capiva poi benissimo che non era affatto una persona violenta».
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