Il cuore di Dido batte ancora
nel petto di un coetaneo

La responsabile dei trapianti: «Un gesto commovente, un esempio per tutti. La scelta di donare gli organi dimostra che Davide era già molto maturo e aveva le idee chiare». La madre: «In questo modo il mio Davide ha salvato una vita»

COMO Il cuore di Davide continuerà a battere, nel petto di un ragazzo che vive non lontano da Como, in un'altra città lombarda. È quasi coetaneo di Davide e da tempo aspettava di potersi sottoporre a un intervento chirurgico salvavita come il trapianto. Solo la famiglia del donatore, com'è giusto che sia, conoscerà altri dettagli sul giovane che, ora, potrà rinascere grazie al gesto d'amore voluto dal sedicenne di Sagnino tragicamente scomparso. Il dato certo è che, come ha ricordato due giorni fa il padre, Davide «continuerà a vivere», a modo suo.
Era stato proprio il giovane comasco, tra l'altro, a spiegare in passato ai genitori che, se mai gli fosse accaduto qualcosa, avrebbe voluto donare gli organi. Non aveva avuto dubbi né tentennamenti. Ora aiuterà sette persone. Il fegato, che può essere diviso, è destinato infatti a due bambini; i reni salveranno due piccoli pazienti in attesa dell'operazione e le cornee sono destinate ad altri pazienti che ne hanno bisogno.
Il cuore, come detto, salverà un ragazzino lombardo poco più giovane di Davide. Ieri, all'ospedale Sant'Anna, la madre del sedicenne di Sagnino, Patrizia, ha commentato con commozione la notizia che le è stata data: «Sono contenta di sapere che il cuore di Davide può battere in un ragazzino che rischiava di non farcela e aspettava da tempo l'intervento - ha detto - In questo modo il mio Davide ha salvato una vita. Proprio quello che avrebbe voluto fare da grande diventando un medico».
L'assenso all'espianto degli organi, esplicitato nonostante la giovanissima età, aveva colpito la stessa coordinatrice provinciale dei trapianti, Mariangela Ferradini: «Un gesto commovente, un esempio per tutti - aveva detto - So che a Davide sarebbe piaciuto occuparsi di curare i bambini, con la scelta della donazione ora potrà aiutare tanti suoi coetanei anche se è scomparso prematuramente. Spero che la consapevolezza di aver aiutato così tante persone – aveva concluso il medico – riesca a rappresentare un piccolo conforto per i familiari, in minimo sollievo in mezzo a una tragedia enorme. La scelta di donare gli organi dimostra che Davide era già molto maturo e aveva le idee chiare. Tutta questa vicenda è davvero toccante».

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