Brambilla, reagiscono i parenti
"Altro che pazzo, fu spietato"

«A questa stregua qualunque omicidio potrebbe essere stato commesso in condizioni di incapacità di intendere e volere». Così rispondono gli avvocati della famiglia di Giacomo Brambilla alla notizia dell'avvenuto deposito di una perizia psichiatrica da parte della difesa dell'indagato

COMO - «È una analisi che appare molto vaga. Aquesta stregua qualunque omicidio potrebbe essere stato commesso in condizioni di incapacità di intendere e volere».
Così rispondono gli avvocati della famiglia di Giacomo Brambilla, l'imprenditore ucciso a febbraio in via Garibaldi dall'armaiolo Alberto Arrighi, alla notizia dell'avvenuto deposito di una perizia psichiatrica da parte della difesa dell'indagato. Gli avvocati Anna Maria Restuccia e Fabio Gualdi parlano di delitto efferato e condotto con lucidità: «È quello che filtra dall'indagine fin qui condotta dalla Procura della Repubblica - dice Gualdi - L'omicidio di Giacomo Brambilla è stato condotto con lucidità, spietatezza, efferatezza». I familiari della vittima aspettano le prossime mosse della Procura. Il pm Antonio Nalesso dovrà probabilmente richiedere a sua volta una consulenza tecnica, identificando uno psichiatra che cerchi di valutare, al pari di Adolfo Francia - il criminologo incaricato dalla difesa - lo stato di salute mentale dell'indagato. I tempi dell'indagine si allungano, e non è escluso che l'udienza preliminare - per la quale si era già ipotizzata una data tra i mesi di ottobre e novembre - possa slittare addirittura al prossimo anno. Di più: una terza perizia super partes, potrebbe arrivare anche dal giudice preliminare. Secondo Francia, lo ricordiamo, «si può dire con certezza che nel momento in cui ha commesso il delitto (Alberto Arrighi) non aveva la capacità di intendere e di volere a causa di un disturbo psicotico breve con rilevanti fattori stressanti». Insiste l'avvocato Gualdi: «Quello che scrive Francia contrasta in maniera inequivocabile con gli elementi oggettivi acquisiti dalla procura, e d'altra parte la sua è una conclusione vacua, generica. La documentazione agli atti del pm dà invece conto di un omicidio preparato in modo meticoloso, con freddezza e lucidità mentale». Nessun commento diretto da parte della famiglia di Brambilla, che delega ai suoi legali e che attende, come tutti, la conclusione della fase preliminare dell'indagine, né d'altra parte si registrano ulteriori commenti da Ivan Colciago, il difensore di Arrighi. Il destino di quest'ultimo, a prescindere da quanto la perizia psichiatrica saprà incidere sul processo, è ancora legata soprattutto alla contestazione della premeditazione, aggravante che - se restasse in piedi - potrebbe pesare in modo determinante sul giudizio finale.

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