Cantù, Pgt di veleni e misteri
E in Comune è scontro aperto

Problemi per la minoranza che vuole rivolgersi a un legale per ottenere le copie della bozza del Piano di governo del territorio, del quale pare sia stata depositata un'ennesima versione aggiornata da pochissimi giorni. Lettere tra assessore e uffici: Alessandra Tabacco accusa Andrea Pozzi di rallentare l'iter

Il protocollo di una prima bozza completa del piano di governo del territorio, alla fine di giugno, sembrava un enorme passo in avanti, accompagnato da promesse e speranze di speditezza nel portarlo ad approvazione. E invece. Invece l'iter del pgt pare essersi arenato nelle secche dell'ufficio urbanistica, delle beghe politiche e delle continue nuove versioni, l'ultima delle quali a quanto pare approdata in piazza Parini solo tre giorni fa. Tanto che il gruppo consiliare del Partito democratico, all'ennesimo tentativo di avere documentazione in tal senso, sta valutando di rivolgersi anche a un legale. E se polemiche in arrivo dalle opposizioni si potevano facilmente mettere in conto – tanto più visto il tumultuoso percorso che ha portato alla stesura del piano – meno scontata appare la guerra sotterranea che vede protagonisti l'assessore all'urbanistica Alessandra Tabacco e il dirigente dell'area Andrea Pozzi. Scontro a colpi di missive inviate per conoscenza anche al sindaco Tiziana Sala e al resto dell'esecutivo, nelle quali Tabacco pare attribuire all'architetto – che a propria volta è assessore con delega al territorio a Erba nella giunta di Marcella Tili, quota Pdl – la volontà di frenare il pgt. L'assessore leghista, la cui poltrona, nonostante la calma apparente, non sembra essere molto più salda di quanto non fosse nei mesi scorsi, ha infatti più volte sollecitato Pozzi, sia verbalmente che tramite lettera fin dai primi di agosto, a procedere con i pagamenti nei confronti dei professionisti incaricati dall'amministrazione comunale per la redazione del pgt e delle valutazioni che lo compongono. Compito, questo, di pertinenza del dirigente, così come lo è, e l'assessore leghista lo sottolinea, rispondere entro i termini di legge ai consiglieri comunali che hanno protocollato richiesta per ottenere copia del piano. Intento nel quale il Pd non è ancora riuscito, e un incontro fissato con il consigliere Ivano Brambilla nei giorni scorsi anche a questo scopo è andato a vuoto per assenza di Pozzi. «Dopo ripetute sollecitazioni e promesse – incalza il capogruppo del centrosinistra Vittorio Spinelli – ancora non abbiamo questa copia. L'ennesimo esempio di cattiva gestione della macchina burocratica e di un dirigente che forte della propria posizione fa il bello e il cattivo tempo».
Liquidare gli estensori e normalizzare i disciplinari d'incarico quanto prima, per Alessandra Tabacco, è imprescindibile per poter permettere di proseguire nel lavoro tecnico e politico in merito all'iter di approvazione del nuovo strumento urbanistico. Accuse alle quali il diretto interessato, Andrea Pozzi, ha risposto ribadendo che non gli uffici fermano la politica, ma che senza il via libera della politica poco possono gli uffici. In pratica, viste le numerose e frequenti modifiche apportate al blindatissimo pgt passato dalle mani dell'assessore direttamente in quelle del sindaco Tiziana Sala, questi non sono ancora in possesso di una validazione definitiva da parte dell'amministrazione comunale per tutte le parti del pgt, e la stessa giunta dovrà ancora esprimersi sull'argomento. Per poter liquidare i professionisti che hanno steso il piano, insomma, è prima necessario verificare che il loro lavoro rispecchi le indicazioni tanto della parte tecnica quanto di quella politica del Comune. Che a oggi manca. Grottesca, per certi versi, la gestione del pgt come oggetto fisico. Un monolite di carta, che ha reso necessario provvedere alla sua scansione pagina per pagina visto che gli elaborati non sono stati consegnati in formato digitale. Solo per quanto riguarda il piano delle regole, martedì, è arrivata una nuova copia in versione elettronica, anche se nemmeno per tutte le tavole. Nuova versione. E allora, ancora una volta, si riparte daccapo.

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