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Sabato 11 Settembre 2010
Scuola, stranieri fermi al 10%
L'Italia in crisi non attira più
Lunedì parte il nuovo anno per quasi 65mila ragazzi. Diminuiscono gli insegnanti, a causa dei tagli, e aumentano gli studenti. Ma per la prima volta dopo più di dieci anni questo incremento non è dovuto all'immigrazione
Sono 64.891 gli studenti che lunedì riprenderanno le lezioni negli istituti statali di ogni ordine e grado. «Rispetto all'anno scorso 882 in più - sottolinea Merletti -. Ma l'incremento, a differenza di quanto avveniva in passato, non è legato ai flussi migratori. Il numero degli stranieri, infatti, si è mantenuto sostanzialmente stabile: sono 6.002, pari al 9,5% del totale, con una maggiore concentrazione nelle primarie. Il trend, insomma, si è fermato, mentre prima saliva di anno in anno». All'Ufficio scolastico provinciale, dove due docenti (Carola Gavazzi e Luisella Ciceri) sono state incaricate proprio di monitorare tutto ciò che riguarda l'integrazione degli stranieri, si sono fatti un'idea precisa delle ragioni di questo fenomeno. Negli ultimi anni i nuovi arrivi erano legati soprattutto ai ricongiungimenti familiari: il papà, venuto in avanscoperta a cercare lavoro, chiamava a sé la famiglia. Ma ora anche i lavoratori stranieri scontano la crisi e fanno sempre più fatica a trovare di che mangiare.
Il provveditore ha confermato - in termini assoluti - i tagli lamentati nelle scorse settimane dai sindacati: 157 docenti in meno (5.959 invece di 6.116) e 111 Ata (1.713 contro i 1.824 dello scorso anno). «Ma - ha tenuto a precisare - non sono tutti "casi esistenziali", cioè persone che hanno perso il posto di lavoro. Il taglio, infatti, è stato in buona parte compensato dai pensionamenti».
Pietro Berra
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