Sarfatti, l'uomo che si è tuffato:
"Chiedeva aiuto, non ce l'ho fatta"

"Gridava disperatamente di andare ad aiutarlo, perché non riusciva a liberarsi dalla cintura di sicurezza. Poi ha chiuso la portiera perché l'acqua stava inondando l'abitacolo. Mi sono tuffato nel lago e ho fatto di tutto per salvarlo ma la portiera non si è più aperta"

Tremezzo - «Gridava disperatamente di andare ad aiutarlo, perché non riusciva a liberarsi dalla cintura di sicurezza. Poi ha chiuso la portiera perché l'acqua stava inondando l'abitacolo. Mi sono tuffato nel lago e ho fatto di tutto per salvarlo ma la portiera non si è più aperta e l'ultima immagine che ho è la Bmw che si inabissa velocemente, con quel signore imprigionato all'interno. E' stato terribile».
Due minuti. Centoventi secondi sono trascorsi dal momento in cui la Bmw serie 7 di Riccardo Sarfatti è piombata nel lago al momento in cui la mano di Oscar Cabras, 23 anni, "commis di cucina" del Grand Hotel Tremezzo, ha dovuto lasciare la maniglia della portiera dell'auto. Una morte da incubo, annegato nell'abitacolo della propria vettura, è quella che il destino ha riservato all'imprenditore e politico milanese che il giovane dipendente dell'albergo ha fatto di tutto per cercare di evitare. «Intorno alle due del mattino - racconta Oscar Cabras (nella "foto Isa") - mi trovavo al bar con altri amici, al termine del turno di lavoro. Abbiamo sentito un boato impressionante e ci siamo portati sul lungolago per capire cosa fosse accaduto. Il conducente era cosciente e chiamava aiuto».
In effetti l'esplosione dell'airbag e le cinture di sicurezza allacciate avevano evitato a Riccardo Sarfatti conseguenze gravi per il volo di una decina di metri fra l'asfalto della statale Regina e lo specchio d'acqua. Allo stesso tempo si erano però trasformate in una morsa dalla quale il conducente, sicuramente nel panico per quanto accaduto, non riusciva più a liberarsi. «Gridava che non riusciva a slacciare le cinture - prosegue Cabras - e a quel punto mi sono tuffato ma quando sono arrivato a nuoto all'auto, metà della Bmw si era già inabissata. Ho trovato la maniglia e ho tentato di aprire la portiera ma è stato tutto inutile: la pressione dell'acqua era ormai tale da non riuscire più a smuoverla. Ho provato tre o quattro volte, mi sono immerso fino a quando ho potuto ma poi l'auto è andata sempre più a fondo fino a quando è scomparsa nel nero. Il tutto non è durato più di due minuti, avrei voluto salvare quel signore ma purtroppo non è stato possibile».
Il giovane dipendente del Grand Hotel Tremezzo è poi tornato a riva ed è stato soccorso, la temperatura del lago di notte a settembre incomincia già a essere decisamente bassa, ma Oscar Cabras non ha accusato problemi e ieri mattina si è presentato regolarmente al lavoro nelle cucine del prestigioso albergo. Nessun problema fisico, ma crediamo che psicologicamente possa essere rimasto segnato da quanto avvenuto poche ore prima. Il corpo di Sarfatti è poi stato trovato dai vigili del fuoco e dai carabinieri sul sedile posteriore, il che fa supporre che a un certo punto sia riuscito a liberarsi dalle cinture di sicurezza: troppo tardi, purtroppo.
G. d. V.

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