Ospedali, posteggi e tariffe
Como maglia nera lombarda

Posteggiare gratis è (quasi) una chimera: da Lecco a Sondrio, un'ora costa 60 centesimi. Noi pagheremo un euro. I dipendenti? Altrove possono addirittura entrare in auto

COMO - A Erba cominciano proprio questa mattina. Dopo anni di sosta gratuita, da oggi i visitatori dell'ospedale Fatebenefratelli troveranno una sbarra: prima ora gratuita, poi sessanta centesimi per le successive, come in tutto il resto della città. Erba si allinea alla Lombardia:perché la sosta all'esterno degli ospedali, per fare visita ai parenti, è a pagamento quasi ovunque. Da Varese a Bergamo, passando per Sondrio e Lecco, la musica non cambia: da 50 centesimi a un euro, il portafoglio va estratto ovunque.
Sarà così anche a Como, al nuovo ospedale Sant'Anna, dove degenti, pazienti e rispettivi familiari, se vorranno parcheggiare, verseranno un euro all'ora, per un massimo di cinque ore. Rispetto alla formula attualmente in uso all'autosilo di via Val Mulini non cambia nulla:stesse tariffe. Non sono cifre propriamente a buon mercato. Perché se è vero che si paga dappertutto - e che anche a Erba, ultimo ridotto della gratuità, si inizia a pagare proprio da oggi - in genere, nel resto degli ospedali regionali, il trattamento è più favorevole. Sondrio, per esempio: dove, senza contare che a circa duecento metri dal nosocomio c'è una ampia area di sosta gratuita, i parcometri emettono tagliandi da40 centesimi per la prima mezz'ora, da 60 centesimi per la prima ora, 70 centesimi le ore successive. Con un abbonamento di 70 euro, si parcheggia un mese. A Cantù, all'ospedale Sant'Antonio ci sono i parcometri a 50 centesimi l'ora ma chi abbia voglia di camminare poche centinaia di metri può anche lasciare l'auto su uno spiazzo completamente gratuito, e comunque destinato a uso parcheggio. Più complessa la situazione di Varese, dove funzionano due ospedali, quello di Circolo e il Del Ponte, che ospita il polo materno infantile: al Del Ponte non ci sono aree di sosta "organizzate", mentre nel primo caso c'è un autosilo multipiano che costa un euro all'ora. Sull'altro ramo del lago, a Lecco, si è fatto un gran dibattere, negli ultimi mesi, sull'opportunità di introdurre o meno il pagamento della sosta, fino a pochi mesi fa addirittura gratuita: oggi è in corso una sorta di «sperimentazione» (di fatto un periodo di transizione che servirà a indorare la pillola), ma a regime, un'ora di sosta costerà 75 centesimi.
I raffronti più interessanti riguardano tuttavia il trattamento riservato ai dipendenti, che varia moltissimo a seconda delle aziende sanitarie: a Cantù, per esempio, medici e infermieri sono autorizzati a entrare in ospedale, e non sborsano un centesimo. Idem a Lecco, dove il personale non paga. Agli ospedali Riuniti di Bergamo, in cui i visitatori sono obbligati a parcheggiare a pagamento (alcuni spazi sono presidiati da custodi, altri da parcometri), i dipendenti non scuciono un centesimo. In orario di servizio può entrare nel recinto ospedaliero sia il personale medico che il personale infermieristico, cui è consentito di parcheggiare all'interno il proprio mezzo. I dipendenti dell'ospedale Sant'Anna che oggi lasciano la macchina all'autosilo pagano dai tre ai cinque euro al mese. La prospettiva di pagarne trenta, come vorrebbe il Comune di San Fermo, non alletta nessuno. Sarebbe davvero un record, almeno in Regione Lombardia.

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