Figino, corsa dei Trass a bass
con oltre mille spettatori

Un successo per la manifestazione giunta alla sua ottava edizione: tanta fantasia nei carretti che si lanciavano a rotta di collo sulle discese del paese. C'erano bolidi a forma di cozza, da tavola da windsurf, da "Curiera" del celebre brano cantato da Davide Van de Sfroos

FIGINO SERENZA La voglia matta di buttarsi giù dalla discesa con un carretto artigianale. Di qualsiasi foggia, colore e forma: dal bolide a forma di cozza alla tavola da windsurf con rotelle, completa di scenografia ondosa. Quel che conta, è partecipare al carnevale delle macchinine, il Trass a Bass di Figino Serenza. Appuntamento ormai tradizionale di simpatia. Domenica – per l'edizione numero otto, organizzata dalla Pro Loco di Figino – la gara di velocità ha richiamato almeno un migliaio di spettatori. Arrivati per curiosare o fare il tifo per il proprio corridore preferito. In pista, velocisti creativi. Qualcuno di loro, arrivato apposta da fuori regione per la pazza gara nella valle del Serenza.
Musica sul circuito, balle di fieno per le vie di fuga e transenne di sicurezza. Due piste, le discese di via Kennedy e via Puccini. A turno, i trentasette veicoli iscritti hanno dato spettacolo per tutto il pomeriggio. Anche se i più, al brivido della velocità, preferiscono la passerella di creazioni. Alla partenza, prima della gara, i «box» mostravano follie di vario genere. Gianluca Berti e Jenny Michelotti sono arrivati in furgone da Riva del Garda, provincia di Trento. Per trasportare una biposto a forma di bottiglia, battezzata con la marca di un amaro. E recante, sulla fiancata, un'ode a Bacco. «Siamo partiti ieri, ma vale la pena essere qui – racconta la coppia – abbiamo usato le ruote di una Vespa, trovate in soffitta. Per il resto, di base c'è il telaio di uno scooter». Per la loro cozzamobile a targa lecchese, la squadra di Davide Ferri si è esercitata clandestinamente su una discesa di Galbiate. Il loro veicolo ha sembianze da mollusco e autoradio con batteria, per spingere battiti dance. «Il sistema di frenatura è a disco – il gioco di parole di Ferri – abbiamo messo anche subwoofer e altoparlanti». Fantasia galoppante anche per Marco Bellotti e Carlo Broggi. «Il nostro carretto ha come base una tavola da windsurf – spiegano – l'onda è un pannello di legno colorato di blu. Dal tubo di scappamento, esce l'acqua di un nebulizzatore da giardino». Auto in formato yacht per Roberto Gnesato e Armando Formichella, con luci e clacson funzionate. «L'appoggio è un carrello tenda – dicono i due amici di Novedrate – ci sono volute intere serate da tre, quattro ore l'una. E' da mesi che ci lavoriamo». Degno di nota anche il bus arancione da servizio pubblico, ispirato a «La Curiera» di Davide Van De Sfroos. «E infatti lo stereo che abbiamo montato ha anche quella canzone – riferiscono Enea Ambrosin e i due Orsenigo, Giovanni e Roberto – è di legno e cartone, sul telaio di un cinquantino Le maniglie per appendersi? Sono le corde di una tapparella».
Niente motori, ma qualche donna c'è. Le quote rosa sono rappresentate da Gemma Orsenigo e Ambra Fumagalli: tatuaggi, birretta e velocità. Il loro mezzo è un tributo a Penelope Pitstop, dai cartoni animati di Hanna&Barbera. «Per la carrozzeria – svelano – basta usare nel modo giusto l'imbottitura dei materassi». Niente trucco.

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Eco di Bergamo FIGINO - Trass a Bass