Allarme mafia, la Dia
bussa alle porte del Comune

Nessun sequestro di documenti: gli inquirenti si sono limitati a raccogliere informazioni. Il comandante dei carabinieri ammette: rischio infiltrazioni di capitali illeciti

COMO La direzione investigativa antimafia bussa alle porte del Comune. Lo ha fatto nei giorni scorsi: gli inquirenti non hanno acquisito documentazione, ma hanno raccolto informazioni, tastato il polso della situazione, per capire il clima, il grado di attenzione su un fenomeno che sembrava lontano dalle nostre parti. E, invece, l'allarme mafia e soprattutto 'ndrangheta resta alto, molto alto. Il colonnello dei carabinieri Luciano Guglielmi, comandante provinciale uscente, non nasconde il pericolo: «Abbiamo messo in atto un monitoraggio sugli appalti pubblici e sugli intrecci mafiosi con i circuiti economici legali,  per contrastare l'attività della 'ndrangheta nello sviluppare rapporti di natura collusiva con i livelli tecnico-amministrativi. La criminalità organizzata è spregiudicata. Lo spaccio di stupefacenti ha reso e rende proventi enormi che vengono immessi nel tessuto economico sano e lo degenerano».

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