Gli alpini: via il Sole delle Alpi
dal Monumento per i Caduti

Drezzo: «Se il simbolo è stato posto sulla recinzione solo con l'intento di rappresentare un emblema partitico, siamo fermamente contrario a questo tipo di concezione». Il sindaco: fa parte della storia del paese

DREZZO «Se il Sole delle Alpi è stato posto sulla recinzione solo con l'intento di rappresentare un simbolo partitico, affermo che sono fermamente contrario a questo tipo di concezione; se invece gli scopi e le intenzioni sono stati altri si può anche lasciare. Sul monumento degli alpini inaugurato a novembre 2008 non è stato posto nessun simbolo». Chi parla è Renzo Marzorati, capogruppo delle Penne nere di Drezzo che ribadiscono, di fatto, quanto dichiarato nei giorni scorsi da Ernesto Maltecca, presidente provinciale dell'associazione combattenti e reduci, che chiedeva la rimozione del simbolo leghista dalla pietra che ricorda chi è morto per la patria.  «Un simbolo il nostro posto sulla recinzione del monumento ai Caduti -  afferma il sindaco Cristian Tolettini - che fa ormai parte della storia del paese - E non vedo il motivo per cui si venga a reclamare proprio adesso e non prima». Dichiarazione che non trova concorde l'ex sindaco democristiano, Pio Rezzonico, alla guida del paese dal 1983 al 1999, e predecessore di Lorenzo Canepa, primo leghista alla guida del paese. «Le prime osservazioni sono state portate avanti dalla minoranza quando in consiglio si è parlato per la prima volta di sistemare il monumento ai Caduti. Sono fermamente contrario che il Sole delle Alpi rimanga sulla recinzione in quanto simbolo rappresentativo di una sola parte del territorio italiano e non della totalità nazionale. Una struttura pubblica deve rappresentare tutti gli italiani che hanno combattuto per la Patria. La recinzione va modificata senza rovinarla visto che nelle casse comunali di soldi ce ne sono sempre di meno».

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