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Mercoledì 29 Settembre 2010
Guai all'ospedale di Cantù
Fuori uso le sale operatorie
A mettere fuori gioco i tre reparti operatori di via Domea, un guasto al gruppo di continuità. La direttrice sanitaria del Sant'Anna, Laura Chiappa garantisce che il problema sarà risolto entro la giornata di mercoledì 29 settembre: «Non ce la sentiamo di mettere in alcun modo a rischio i pazienti e i dipendenti»
A mettere fuori gioco i tre reparti operatori di via Domea, un guasto al gruppo di continuità – comune a tutte come alle sale dove avvengono i parti - apparecchiatura che si utilizza per mantenere costantemente alimentati gli apparecchi elettrici, e che già a partire da oggi dovrebbe essere stato riparato, riportando la situazione alla normalità. «Nel caso si verifichi qualche problema in sala operatoria – spiega il direttore sanitario dell'azienda ospedaliera Sant'Anna Laura Chiappa – entrano in funzione i gruppi elettrogeni, ma lo fanno con qualche istante di ritardo. Non ce la siamo sentiti di mettere in alcun modo a rischio i pazienti e gli stessi dipendenti per cui, per quanto poco probabile fosse l'eventualità di un'interruzione della corrente, abbiamo preferito dirottare le urgenze nelle altre strutture del territorio e rinviare gli interventi programmati per i quali questo fosse possibile».
Una precauzione, quindi, per garantire la massima sicurezza dei malati. Ma i diretti interessati e le loro famiglie, dal proprio punto di vista, hanno giudicato la cosa in maniera ben differente. Non sono mancate quindi le lamentele per aver visto mandare i casi urgenti a Como – così come un paio di parti cesarei, non procrastinabili quindi – o per essersi sentiti dire che il proprio intervento, seppur già fissato da tempo, doveva essere posticipato.
«Mi rendo conto che si è trattato di una situazione spiacevole – prosegue – ma ho preferito privilegiare la prudenza. Sarebbe stato insensato correre dei rischi inutilmente. Domani inoltre (oggi, per chi legge ndr) mi è stato garantito che il problema sarà risolto». Per oggi, non un giorno in più. Perché in questo frangente un giorno in più è un giorno di troppo, visto che il ruolo dell'ospedale canturino, ora, sarebbe dovuto essere di sostegno al Sant'Anna, dato che è in corso la delicata fase del trasloco e già da lunedì le ambulanze hanno preso a essere dirottate da via Napoelona alle altre strutture: Valduce, Erba, Menaggio e Gravedona oltre ovviamente al Sant'Antonio. E invece si è verificato proprio il contrario. «E' vero – ammette Laura Chiappa – in questo momento il presidio canturino è doppiamente necessario, proprio perché oltre a svolgere il proprio lavoro come sempre deve fungere da supporto mentre si svolgono le operazioni di trasloco del Sant'Anna». E da oggi dovrebbe poter svolgere il ruolo in questione. Tanto che dall'azienda ospedaliera è arrivata – qui come a Menaggio – l'indicazione a non occupare, per quanto possibile, una percentuale superiore all'80% dei propri posti letto, per poter garantire una quota disponibile in caso di emergenze. Basterebbe poco, anche una banale epidemia di influenza in anticipo sull'inverno, per mettere i bastoni tra le ruote a un trasferimento preparato nei dettagli per anni.
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