Livo punta sul fotovoltaico
ma la Provincia dice di no

Sarebbe il più grosso impianto della Lombardia. Una superficie di oltre 46 mila metri  quadrati, per una produzione di energia annua pari a 5.700.000 kilovattora. Ma da Villa Saporiti arriva parere negativo

LIVO – Sarebbe il più grosso impianto fotovoltaico della Lombardia. Una superficie di oltre 46 mila metri  quadrati, per una produzione di energia annua pari a 5.700.000 kilovattora. Il progetto verrebbe realizzato appena a monte dell'abitato di Livo, ma è d'obbligo il condizionale perché nella recente conferenza dei servizi l'ente Provincia e la Sovrintendenza hanno espresso parere negativo. «Parere negativo giunto tramite fax e motivato dal pregio ambientale di un'area che, secondo i suddetti enti, è interessata da maggenghi - riferisce con stupore il sindaco, Giuliano Bossio - . Si tratta invece di un terreno un tempo utilizzato come pascolo e ora invaso da betulle e rovi. Un semplice “no” inviato per fax non mi può star bene. Invito i funzionari della Provincia e della Sovrintendenza a prendere almeno visione del luogo e a motivare in maniera più esplicita e dettagliata il loro parere contrario. Ovunque si parla di energie rinnovabili e il progetto che intende realizzare la Energia futuro srl di Sondrio, con un investimento di 15 milioni di euro, consentirebbe di ricavare un'energia equivalente a quella prodotta bruciando 1.308 tonnellate annue di petrolio». L'assessore Fausto Bertola fa un'altra considerazione: «Dove un tempo c'era pascolo, oggi ci sono rovi e sterpaglie. L'area in questione non si sottrae a questa trasformazione e ormai è inaccessibile; nelle vicinanze c'è un nucleo di baite e ogni anno si sviluppano immancabilmente incendi, con uomini e mezzi che devono intervenire a spese della collettività. L'unico aspetto negativo del progetto fotovoltaico è che i pannelli si vedranno, ma vorrei che venissero considerati anche tutti gli aspetti positivi. Al di là dell'energia pulita prodotta, la società che investe assicurerebbe due posti di lavoro per persone del posto e la pulizia del luogo, con tonnellate di legna da distribuire alla popolazione".

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