Tentato omicidio di Mariano
Il racconto dei testimoni

«Ho sentito delle grida. All'inizio non ci ho fatto molto caso perché erano deboli, poi le urla si sono fatte sempre più intense e allora ho capito che stava succedendo qualcosa di grave. Mi sono precipitato verso la casa di Maria Luisa ma mai mi sarei aspettato di trovarmi di fronte a quella scena di sangue»

MARIANO COMENSE «Ho visto Maria Luisa mercoledì mattina: era venuta a dirmi di fare attenzione a una persona sospetta che si aggirava nel nostro cortile e che proprio il giorno seguente l'avrebbe segnalato ai carabinieri. Non ha fatto in tempo: la sera stessa l'ha aggredita».
Così parla uno dei primi soccorritori di Maria Luisa Pozzoli, titolare della tabaccheria di via Montebello, dopo essere stata colpita con due colpi di taglierino sferrati alla gola da Gerardo Quinto. «Mi ero attardato – racconta – e ho sentito delle grida. All'inizio non ci ho fatto molto caso perché erano deboli e a volte capita in questo complesso in cui abitano diversi inquilini di sentire rumori strani, ma che poi rientrano nella normalità. L'altra sera non è andata così: le urla si sono fatte sempre più intense e allora ho capito che stava succedendo qualcosa di grave. Mi sono precipitato verso la casa di Maria Luisa, che conosco bene perché sono un suo inquilino da 22 anni, ma mai mi sarei aspettato di trovarmi di fronte a quella scena di sangue».
Cui sono seguite le fasi concitate della fuga dell'aggressore e il suo immediato arresto per mano di due carabinieri fuori servizio che, rientrando a casa hanno notato l'uomo in fuga. «L'aggressione è durata qualche minuto e non oso immaginare che cosa possa aver provato Maria Luisa in quei momenti – prosegue - Dopo i primi soccorsi che gli hanno prestato altri inquilini arrivati prima di me, è giunta l'ambulanza e subito dopo i carabineri: in cortile c'era sconcerto e siamo rimasti tutti lì per qualche minuto».

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