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Giovedì 07 Ottobre 2010
Delitto dell'armeria di Como:
per Arrighi il perito di Tartaglia
Sarà il perito che dichiarò incapace di intendere e volere l'aggressore di Silvio Berlusconi a sondare la mente di Alberto Arrighi. Il sostituto procuratore di Como Antonio Nalesso, titolare del fascicolo d'inchiesta sull'agghiacciante delitto nell'armeria di via Garibaldi, ha nominato il dottor Antonio Marigliano, psichiatra forense di Milano, consulente dell'accusa nell'ambito degli accertamenti sul delitto di Giacomo Brambilla.
La decisione del pubblico ministero è legata alla consulenza di parte depositata, nelle scorse settimane, dall'avvocato difensore di Alberto Arrighi, ovvero Ivan Colciago. Il penalista comasco aveva affidato al professor Adolfo Francia, ordinario di Medicina legale e criminologia all'Università dell'Insubria, l'incarico di stilare un profilo psicologico dell'insospettabile armaiolo di via Garibaldi, con particolare riguardo al lungo pomeriggio in cui prima uccise, esplodendo tre colpi di pistola da distanza ravvicinata, quindi decapitò la sua vittima. Una consulenza che è arrivata a concludere che Arrighi fu in preda di un cortocircuito psicologico quando uccise il 42enne Giacomo Brambilla. Un episodio transitorio, ma di fatto in grado di limitare in modo le percezioni dell'indagato: «Si può dire con certezza - ha scritto il consulente della difesa - che nel momento in cui ha commesso il delitto (Alberto Arrighi) non aveva la capacità di intendere e di volere a causa di un disturbo psicotico breve con rilevanti fattori stressanti».
Conclusioni che hanno spinto la procura a indagare un aspetto che non sembrava in dubbio: ovvero quella dell'effettiva capacità di Arrighi. L'incarico è stato affidato al dottor Antonio Marigliano, lo stesso perito che visitò Massimo Tartaglia, l'uomo che il 13 dicembre dello scorso anno aggredì con una statuina del Duomo di Milano, durante un comizio proprio all'ombra della Madonnina, il presidente del consiglio Silvio Berlusconi al termine di un comizio in piazza Duomo a Milano. Marigliano concluse per l'effettiva incapacità di intendere e di volere dell'uomo.
La procura cittadina aveva già chiuso il fascicolo a carico di Alberto Arrighi, contestando all'armaiolo - già consulente della stessa magistratura lariana - l'accusa di omicidio volontario premeditato. Le indagini difensive svolte dall'avvocato Ivan Colciago hanno spinto il pubblico ministero a disporre una coda dell'inchiesta, con la consulenza psichiatrica affidata dal dottor Antonio Marigliano. Un passaggio importantissimo, per le sorti di una vicenda processuale la cui efferatezza ha scosso la città.
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