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Lunedì 11 Ottobre 2010
Venerdì cade l'ultima
barriera del Gottardo
Una giornata storica, venerdì 15 ottobre, trasmessa in diretta dalla radio e dalla televisione della Svizzera italiana che da tempo preparano l'evento con Speciali, documentari e dibattiti: alle ore 14, tra Ersfeld e Bodio, cadrà l'ultimo diaframma della galleria ferroviaria più lunga del mondo, la galleria ferroviaria di base del San Gottardo
Le due gallerie fanno parte di Alptransit, l'insieme delle nuove ferrovie svizzere, un programma da 20 miliardi di franchi in avanzamento, finanziato per due terzi dalla tassa sul traffico pesante commisurata alla prestazioni. In pratica, una «tassa di scopo», che non era piaciuta per niente agli autotrasportatori europei, perché pesa sui costi del trasporto commerciale su gomma. Ma fa parte della politica che Berna persegue da trent'anni: la «cura del ferro», per difendere l'ambiente, sottoposta a referendum ed accettata nel 1992. Del resto, l'Europa premeva perché la Confederazione non chiudesse il proprio corridoio, la via più breve tra le Alpi e il Mediterraneo e la Svizzera si impegnò a tenerlo aperto, ma sui binari. Ha incontrato difficoltà di ogni genere, innanzitutto geologiche, avversione per gli espropri e tuttora, si leva qualche voce contraria, perché non intravede boom nei trasporti su ferro. Ma ciò che più ha preoccupato le autorità svizzere è stato il lungo silenzio delle autorità italiane sul proseguimento a sud di Alptransit. Come se la frontiera rimanesse barriera.
M. Cast.
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