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Venerdì 15 Ottobre 2010
Assalto al liceo classico
Arrivano i poliziotti
Liceo Volta invaso, poco prima delle 10 di ieri, da una trentina di studenti del Giovio. I ragazzi, quasi tutti con il volto parzialmente coperto dal cappuccio della felpa che indossavano, sono entrati di corsa dall'ingresso sul retro (aperto come sempre) e hanno raggiunto il secondo piano dell'edificio, urlando slogan contro il ministro Gelmini.
COMO - Liceo Volta invaso, poco prima delle 10 di ieri, da una trentina di studenti del Giovio. I ragazzi, quasi tutti con il volto parzialmente coperto dal cappuccio della felpa che indossavano, sono entrati di corsa dall'ingresso sul retro (aperto come sempre) e hanno raggiunto il secondo piano dell'edificio, urlando slogan contro il ministro Gelmini. Si sono poi introdotti nelle aule in cui si stavano svolgendo le lezioni, per distribuire volantini che denunciavano i tagli alla scuola pubblica. Una forma di protesta clamorosa e mai vista prima a Como. Gli studenti, per lo più minorenni (salvo quattro o cinque), sono stati bloccati da bidelli e docenti del Volta, che hanno allertato le forze dell'ordine. Soltanto un ragazzo è riuscito a dileguarsi prima dell'arrivo degli uomini della Digos, tutti gli altri sono stati identificati sul posto. La preside del liceo classico cittadino, Luciana Telluri, ha comunque deciso di non sporgere denuncia e i contestatori se la sono cavata con una ramanzina da parte dei genitori, subito allertati. Mamme e papà, arrivati al Volta, sono rimasti letteralmente di stucco: pensavano che i figli fossero regolarmente in aula nella loro scuola, il Giovio.
Nel gruppo c'erano anche diverse ragazze, giovanissime. Nessuno, per fortuna, si è fatto male e non risultano danni all'edificio scolastico. Ma si sono vissuti attimi di paura, visto che i contestatori hanno fatto un gran baccano, correvano per il corridoio e, soprattutto, bidelli e docenti non hanno capito subito che si trattava di studenti con intenzioni tutto sommato pacifiche. I volantini gettati nelle aule riportavano scritte di questo tenore: «Ci volete ignoranti», «No ai tagli» e «La scuola pubblica sta per morire». Mentre nel mirino dei cori è finita soprattutto Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione. Nei giorni scorsi, peraltro, sempre gli alunni del Giovio avevano inscenato un'altra protesta tutt'altro che soft, bloccando addirittura il tratto di via Pasquale Paoli davanti alla scuola.
«Sicuramente si è trattato di un episodio spiacevole - ha detto ieri la preside del Volta, commentando quanto accaduto poche ore prima - Il gruppo di ragazzi è entrato dal retro intorno alle 9,45 e ha sfruttato il collegamento con il vicino istituto Ciceri per raggiungere alcune delle nostre aule. Docenti e bidelli sono stati bravi a fermarli e poi abbiamo chiamato la polizia. Non erano, comunque, teppisti o delinquenti, ma ragazzini normali che probabilmente non si rendevano conto della portata di quei comportamenti. Ho parlato con loro - sottolinea Luciana Telluri - e infatti mi hanno risposto che non pensavano fosse una cosa particolarmente grave. Hanno aggiunto che volevano protestare contro i tagli alla scuola pubblica e alla fine si sono scusati. Non mi è sembrato opportuno denunciarli, ci penseranno i genitori a redarguirli a dovere visto che tutti sono stati avvisati e sono venuti di persona a scuola». La situazione è tornata alla normalità solo intorno alle 12,30. Una mattinata decisamente movimentata, insomma. Una cosa è certa: quella porta sul retro d'ora in poi verrà chiusa. «Parleremo subito con Comune e Provincia, la competenza non è nostra ma vogliamo capire come si può intervenire - sottolinea la preside - anche per evitare che ci sia un collegamento tra i nostri spazi e quelli del Ciceri. L'ingresso principale, invece, è costantemente presidiato da un bidello».
Michele Sada
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