Cantù, il nuovo consultorio
Un aiuto in più per le famiglie

La rinnovata struttura è stata aperta in via Volta, a fianco di San Teodoro. Una quarantina di persone, medici compresi, garantiscono consulenze per genitori e figli. E' di ispirazione cristiana, fa riferimento al decanato di Cantù-Mariano, ma accoglie chiunque, senza distinzione alcuna

CANTU' Più servizi e più aiuti per la famiglia. Dalle mamme agli adolescenti. Come le visite ginecologiche, che fra poco saranno possibili direttamente in sede. Mentre al giovedì, toccherà all'altrettanto nuovo servizio di accompagnamento alle nascite. Sono le possibilità offerte dalla nuova casa del consultorio cristiano di Cantù, inaugurata nel tardo pomeriggio di ieri in via Volta. La porta è aperta a tutti, anche a chi fa riferimento ad altre confessioni religiose.
Da lunedì 25 ottobre, lo sportello dell'associazione Punto Famiglia – ne fanno parte una quarantina di persone tra professionisti e volontari – non sarà più in piazzetta San Teodoro, ma nella vicinissima via Volta, sulla strada verso piazza Garibaldi, nei più ampi locali dell'ex oratorio femminile, a fianco della chiesa. Sei le stanze a disposizione: una sala per le visite, una d'attesa, tre per i colloqui, un'altra per corsi e riunioni.
Il Punto Famiglia sta curando i servizi, in attesa dell'accreditamento definitivo del consultorio alla Regione Lombardia. Questione di giorni. Domenica Elena Rovagnati, responsabile delle attività interne del consultorio, ha ricordato la funzione del centro: «Non vogliamo insegnare come si fa il genitore. Ma vogliamo accompagnare il genitore affinché possa riprendere la bellezza del suo ruolo, perché i figli possano costituire la propria identità, il proprio futuro». Un aspetto sottolineato da don Edoardo Algeri, direttore dell'ufficio diocesano della Pastorale della Famiglia. «E' il luogo dove la famiglia può riprendere fiato e guardare alle sfide con fiducia – ha detto il sacerdote – a breve, sarà possibile l'attività sanitaria: ginecologia, preparazione alla nascita, visita domiciliare». Don Sergio Ghisoni, referente etico, si è posto un interrogativo: «Che senso ha un consultorio a destinazione cristiana, nel contesto così articolato in cui viviamo? Nel pluralismo delle voci, è uno stimolo al confronto, un prendersi cura. Uno strumento prezioso a disposizione della pastorale. D'ispirazione cristiana, ma aperto a tutti». «Diverse persone di altre religioni sono venute qui da noi. Più in genere, è importante anche l'affiancamento nelle attività esterne in corso – ha ricordato Riccardo Pontiggia, direttore della struttura – nei luoghi di educazione, dalle scuole materne all'oratorio. Da novembre, con il distretto dei servizi sociali e alcune associazioni, c'è un progetto per le coppie dell'affido».
Da gennaio a settembre, sono stati seguiti 90 casi. Per 2263 ore tra consulenza, attività nelle scuole e volontariato di segreteria. Ci sono poi altri numeri: i costi per i lavori, dicono il preventivo, si attestano sui 250mila euro. Ne manca circa il 10%. Aiuterà in parte la Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù: le donazioni si possono versare (conto corrente n. 960352), fino alla fine dell'anno. L'arredamento dei nuovi locali, tra sale d'attesa e ambulatori, è stato donato da alcune aziende del territorio. Il centro – il numero di telefono è 031.3515126 – è aperto dal lunedì al venerdì, sia al mattino che al pomeriggio.

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