Fiori ma anche lamentele
I cimiteri di Como fanno acqua

Nel giorno in cui si ricordano i defunti molti cittadini devono fare i conti con le magagne dei camposanti della convalle

COMO - La pioggia e il vento che si sono abbattutti anche ieri sulla città hanno fatto desistere molti dal recarsi al cimitero per far visita ai cari. C'è chi - tenendo d'occhio il meteo - lo ha fatto sabato scorso e chi lo farà martedì 2 novembre, nelle previsioni giornata non bellissima ma asciutta. Ad essere penalizzati anche i banchetti di crisantemi, che pure a Ognissanti hanno fatto pochi affari. La situazione meteo critica, ha messo in evidenza anche le criticità di alcuni campisanti comunali.
A Camerlata i nemici del cimitero sono l'umidità e le infiltrazioni. Il settore più colpito è quello della cripta che ospita i resti dei militari morti durante la prima Guerra mondiale. Le pareti esterne sono ricoperte di muschio, alcune lastre di marmo che coprono i loculi si sono distaccate, e l'umidità fa danni anche all'interno, dove si notano pozzanghere, formatesi nei punti dove il soffitto continua a gocciolare. Danni anche alle due scalinate che portano alla parte superiore della cripta, che si stanno sbriciolando e sono transennate. A Monte Olimpino il problema più grosso sta all'esterno del cimitero. Le strette stradine per accedervi e gli spazi esigui creano problemi viabilistici e di sosta. All'interno invece la situazione è decisamente migliorata rispetto al passato, ma solo nella parte anteriore. È stata realizzata la cabina elettrica, sono stati costruiti 600 nuovi loculi e a breve partiranno altri lavori di ampliamento. Nella parte posteriore invece ci sono ancora le crepe sul fondo e lungo le pareti, e nei pressi dell'ascensore si possono scorgere alcune grondaie di rame. Non si sono distaccate dal tetto a causa dell'umidità, ma sono state abbandonate dai ladri nell'aprile scorso, ladri che sono riusciti a far sparire 400 metri del prezioso metallo. Al Monumentale infine i problemi sono di tutt'altro genere e toccano più i vivi che i defunti. Insieme a Civiglio e Camnago, la struttura di via Regina non è stata ancora dotata del dispositivo che consente di uscire anche entro la mezz'ora successiva alla chiusura dei cancelli, tramite un pulsante. Pare che da quelle parti si verifichi un caso al giorno, di persone che non riescono a guadagnare l'uscita immediatamente dopo il suono della sirena. Chi è munito di telefono cellulare chiede aiuto a parenti o amici, diversamente deve attirare l'attenzione degli automobilisti di passaggio. A liberare i prigionieri sono gli agenti della Polizia locale, che hanno le chiavi del cimitero. La colpa di questi spiacevoli inconvenienti pare sia della ditta romana alla quale il Comune ha dato in appalto il servizio di chiusura e apertura del maggiore camposanto cittadino, alla quale si chiede, almeno in queste giornate maggior “elasticità”.
Gigi Albanese

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