Borgonovo, due pensieri
per Platini e Pippo Inzaghi

Stefano ha inviato alla nostra redazione un commento su due personaggi che nei giorni scorsi sono andati a trovarlo a casa sua, con un messaggio di speranza per tutti i malati.

Stefano Borgonovo ha scritto due pensieri dopo aver incontrato Platini e Pippo Inzaghi.

                       STEFANO E PLATINI
Ciao a tutti.Beh! è inutile che nasconda la mia soddisfazione, infatti sono soddisfatto. Michel Platini: lo conosco dal 1984! Avevo vent'anni e il Trap mi presenta Platini. Michel a quel tempo era uno dei calciatori piu forti al mondo. In quel periodo MARADONA, PLATINI E ZICO erano i tre fenomeni di un altro sistema solare! Perdonatemi queste mie definizioni astrali ma devo giustificare lo stipendio che mi dà la NASA. Dicevo, quei tre davano punti a tutti e Michel era il re dei tifosi juventini. Un anno dopo, 1985 scambiai la maglia con lui alla seconda di campionato; dopo 25 anni, a casa mia sono riuscito a fargli firmare la sua mitica numero dieci.
Ma in quella firma c'è molto di più: in quella firma c'è la speranza per tutti i malati della stronza! Platini mi ha confermato che l'UEFA e il suo Presidente combatteranno al nostro fianco per favorire la ricerca e trovare la cura per mettere a cuccia la SLA. Per questo desidero ringraziare il Milan, e in particolare Adriano Galliani, Umberto Gandini e Rocco Giorgianni.
Grazie Michel!

                           STEFANO E SUPERPIPPO
Ciao Tasso, ciao Max (Allegri ), ciao Filippo!
Così ho conosciuto Filippo Inzaghi, da una visita che i miei ex compagni di squadra, Tassotti e Allegri, mi hanno fatto circa un mese fa. Dato che questa stronza di malattia qualche cosa di buono ti regala, a me ha accentuato lo sguardo: con gli occhi capisco che persona ho davanti, e Pippo l'ho letto subito. Mi è piaciuto subito Inzaghi, caspita se mi è piaciuto. Di solito con alcuni miei amici, cresciuti con me fin dall'asilo diciamo questa frase, per fare capire che una persona è semplice, buona, con gli occhi sinceri: "oh! raga, Pippo è uno di noi!".
Filippo appena entrato nella mia stanza sembrava muoversi sul filo del fuorigioco; infatti, dopo che mio figlio ha alzato la bandierina per segnalare il fuorigioco, Pippo istintivamente ha esclamato: NOOO!!! con la sua solita espressione simile a quella di quando mangi un cornetto Algida e sul più bello ti fregano il pezzettino di cialda piena di cioccolato. A parte gli scherzi, sono contento di averlo conosciuto, anzi, mi sbilancio: credo nascerà una sincera amicizia. Grazie SuperPippo!

                         UNA SPERANZA PER TUTTI
Tutto questo ambaradan tra la Fondazione Stefano Borgonovo e queste grandi persone e campioni veri, è interamente fatto per dare speranza e forza a tutti i malati di SLA. E se permettete, sono convinto che qualche malato di cancro o di leucemia leggendo queste righe possa trovare forza e speranza per non mollare mai... Pensiero per MORENO TORRICELLI E PER I SUOI TRE FIGLI.

Stefano Borgonovo

--------------------------------------------------------------
L'intervista a Michel Platini pubblicata sul giornale La Provincia, dopo l'incontro a casa di Stefano

GIUSSANO - L'ironia di Platini e le battute di Borgonovo. Il presidente dell'Uefa ha gestito con naturalezza e simpatia l'incontro con l'ex calciatore del Como colpito Sla. Quanti ricordi, contro la Juventus di Michel. E viceversa.
Eppure non deve essere stato facile per l'ex stella bianconera salire gli ultimi gradini che portavano a casa Borgonovo. Per vedere Stefano immobilizzato a letto, circondato da "strani" macchinari, e in grado di comunicare con un computer speciale.

Accompagnato da Umberto Gandini, direttore organizzativo del Milan, Michel Platini è entrato nella camera-salotto che ospita Stefano. Una voce metallica: «Grazie per essere qui». E' il computer che parla, traduce in voce le lettere che Borgonovo fissa sul video tramite un sistema oculare. Gli spieghiamo che grazie alla tecnologia i malati Sla riescono a comunicare. Platini è sorpreso: «Stefano mi manda spesso delle mail, non pensavo che potesse scrivere direttamente il testo».

E' sempre via mail Stefano aveva invitato Platini a casa sua, per parlare di Sla e degli obiettivi della Fondazione creata con la moglie Chantal. Michel non si era tirato indietro, nonostante i numerosi impegni. «Andrò a vedere Milan-Real Madrid, prima della partita verrò a trovarti». Un impegno preso due mesi fa e rispettato.

Rotto il ghiaccio, Stefano e Michel hanno iniziato una gara di ricordi. Si parla del Sinigaglia. E Platini? «Sinigaglia?». E' lo stadio del Como. «Non lo sapevo...». Poi il Borgo parla delle tante battaglie Como-Juventus. E Stefano ricorda di una Juve eliminata negli ottavi dal Como in Coppa Italia (1985). Passata alla storia, per essere stata giocata al Sinigaglia - all'andata-  sotto la neve con un pallone rosso e vinta dagli azzurri 1-0. «Segnò Corneliusson», scrive il Borgo. Michel: «Ma chi è Corneliusson?». Nel ritorno, a Torino, il Como strappò il pari. Dopo il gol di Bonini... «autorete di Brio» ricorda Stefano. Platini è impressionato dalla memoria di Stefano: «Che piedacci. Brio poteva fare solo autogol. Ma Stefano, ricordi tutto, mi arrendo!». Juve eliminata, con Platini a riposo per la Champions e Pacione titolare. «Quanti gol ha sbagliato Pacione con il Barcellona...».

Ma anche in campionato la Juve ha sofferto sempre il Como. Domandiamo a Michel: chi la marcava?
Platini si concentra. Silenzio. Spariamo un nome: Pasquale Bruno. «No, cavallo marca cavallo, Bruno era su Boniek». Riproviamo: Fusi? Interviene il Borgo: «Esatto».  E qui Platini svela. «Fusi? Me lo ricordo bene nella Sampdoria. Stavo volando tutto solo versa la porta, avrò avuto dieci metri di vantaggio, in tre secondi Fusi mi riprese soffiandomi la palla. In quel momento ho deciso che era arrivato il momento di smettere con il calcio...».

Ed ecco ora Platini capo dell'Uefa. Borgo gli domanda come si svolge il suo lavoro. «Io voglio difendere il gioco più bello del mondo. Il problema è quello che gli ruota intorno. Troppi interessi economici rischiano di farlo saltare in aria. In Inghilterra russi e sceicchi comprano squadre ad occhi chiusi. I prezzi e gli ingaggi dei calciatori continuano ad aumentare. Ma due milioni all'anno di stipendio mi sembrano già una follia. Per questo punto sul fair play finanziario. Per non far morire il calcio».  Stefano ascolta attento, poi scrive: «Parole giuste, si vede che ami il calcio». Si parla anche di Sla. Stefano vorrebbe aiutare anche le famiglie francesi. Platini sorride: «Sei un vero campione. ti aiuterò a combattere la Sla». Platini deve andare, in serata vedrà Milan- Real. «Per chi tiferò? Per nessuno, sono presidente Uefa. Tifo solo Juventus...». Come Borgonovo.

Riccardo Bianchi

© RIPRODUZIONE RISERVATA