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Mercoledì 17 Novembre 2010
Corsia preferenziale per i bus
Incidenti a catena in Varesina
Sui 500 metri di corsia preferenziale creati in discesa su via Varesina per far guadagnare tre minuti ai bus diretti a Como, ne stanno succedendo di tutti i colori. Un motociclista è in ospedale con una spalla spezzata dopo che un automobilista, abituato alla vecchia viabilità, ha svoltato di colpo travolgendolo.
COMO - Sui 500 metri di corsia preferenziale creati in discesa su via Varesina per far guadagnare tre minuti ai bus, ne stanno succedendo di tutti i colori. Un motociclista è in ospedale con una spalla spezzata dopo che un automobilista, abituato alla vecchia viabilità, ha svoltato di colpo travolgendolo.
«È un nostro cliente, è grave e deve essere anche operato», dicono le sorelle Stefani del bar il Gatto e la Volpe. «Una mia cliente ha sfasciato l'auto - racconta Gabriella Pozzi, della lavanderia -. Si era fermata un secondo, è arrivato il bus, l'autista ha iniziato a suonare il clacson come se fosse la fine del mondo. Lei è uscita, si spaventata è andata contro il muro. Un altro cliente è finito contro un palo. A una terza è andata bene perché l'autista è stato comprensivo e non si è messo a strombazzare». Il problema è che prima della rivoluzione, voluta dall'assessore Stefano Molinari per velocizzare i bus («È la nostra priorità, dobbiamo contenere i costi e invogliare la gente a usarli), i 500 metri di corsia preferenziale erano adibiti a parcheggio. «La sosta era tollerata», precisa Molinari. Tollerata vuol dire che nessuno prendeva multe, nel caso passassero i vigili e quindi, anche se non c'erano le strisce era diventata consuetudine che fossero posteggi. Ora invece passa il bus e bisogna lasciare la corsia libera. «Io ho un negozio dove arrivano gli anziani per scegliere le vasche da bagno e i box doccia - spiega Carmelo Muraca della Tecno bad -. Prima venivano i parenti e li lasciavano qui davanti, adesso non possono più fermarsi. In più c'è il problema della merce. Come fanno a trasportare prodotti cosi pesanti se non possono lasciare il camion qui davanti?».
Le sorelle Stefani si lamentano anche per gli affari: «Prima alle 9 avevamo finito le brioche, adesso avanzano. Quelli che passavano al mattino non si fermano più. La clientela è decimata. L'assessore ci ha detto che faranno i posteggi in via Collina e via Bastiglia, o a disco orario o a pagamento. Ci hanno chiesto se andava bene, abbiamo risposto no. Nessuno parcheggia lontano, paga il posteggio e viene qui per bere un caffè». «Il mio problema è diverso - spiega Franco Porta della P. F. System -. Noi serviamo all'ingrosso, ma dobbiamo trasportare computer e registratori di cassa. Come facciamo se non possiamo posteggiare? Senza contare che a volte arrivano anche a portarceli per le riparazioni, anzi arrivavano perchéadesso non arriva più nessuno». Perdono clienti anche Aydin Kaybasi, titolare della pizzeria Le Scogliere e il parrucchiere Massimo Rampoldi e tutti vedono dei gran incidenti. «Hanno detto che hanno fatto la corsia per i bus - dice Porta - ma i bus quei tre minuti che guadagnano li perdono in cima perchè trovano coda e in basso perché la corsia finisce proprio dove le auto possono svoltare a destra al semaforo». Ieri i residenti sono andati in Comune, ma l'incontro non li ha soddisfatti. Giovedì andiamo dal sindaco, dice Loretta Stefani".
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