Tutti contro il Consorzio
"Costa troppo e non aiuta"

Alto lago, pareri negativi: «Riduce alle briciole i fondi per i Comuni». Lo difende solo il sindaco di Menaggio: «Ha ottenuto risultati confortanti»

COMO -Consorzio del Lario: utile o classico carrozzone? In questi anni Roberto Libera, attuale consigliere di minoranza a Dongo, con il polverone sollevato sui costi eccessivi del segretario comunale Gennaro Borrelli è diventato un po' il simbolo della battaglia contro gli sprechi. E non si smentisce: «Neanche due mesi fa, in consiglio comunale, mi sono fatto interprete della proposta di abbandonare il consorzio del Lario. Personalmente sono stato contrario fin dall'inizio all'adesione all'ente e confermo la mia opinione di fondo: passando attraverso il consorzio, i fondi destinati ai Comuni vengono ridotti alle briciole. La mia contestazione non è rivolta ad alcun soggetto in particolare, ma all'ente nel suo complesso, che per me rappresenta uno spreco». Da Dongo, tra l'altro, negli anni scorsi erano giunte a più riprese contestazioni da parte di pescatori e proprietari di barche per determinate scelte e presunte carenze di manutenzione delle rive e delle strutture d'attracco: «A più riprese sono scaturite polemiche - conferma Libera -. Personalmente sono convinto, insomma, che se il Comune di Dongo riprendesse a gestire in proprio il demanio lacuale, avrebbe tutto da guadagnarci». Anche da Cremia giungono segnali piuttosto negativi: «Come Comune, di recente, abbiamo ricevuto un finanziamento di 40 mila euro dal consorzio per un progetto da 170 milioni - afferma il sindaco, Guido Dell'Era -. Ma è la qualità del servizio ad essere in discussione. Da parte dei cittadini, insomma, c'è parecchio malcontento, anche perché gli uffici sono a Menaggio e aperti solo in determinati giorni. Mi sembra che gli enti sovracomunali, dalla comunità montana alle unioni dei Comuni, ai consorzi, siano in ribasso e un po' alla deriva, e quando comportano dei costi, è inevitabile che sorgano polemiche». Il primo cittadino di Domaso, Pierangelo Leggeri, fa la seguente analisi: «Un ente come il consorzio del Lario avrebbe ragione di esistere alla luce delle difficoltà o, addirittura, dell'impossibilità per piccoli Comuni di organizzarsi per la gestione del demanio lacuale. Aggiungerei anche che un ente sovracomunale ha maggior libertà d'azione nei confronti degli utenti per quanto riguarda le scelte. Il consorzio del Lario, tuttavia, a mio avviso è un po' poco presente e spesso difetta di chiarezza. Non saprei fare valutazioni da un punto di vista economico, ma sicuramente auspicherei una maggior spinta per ciò che concerne la progettualità». A spezzare una lancia a favore del consorzio interviene invece il sindaco di Menaggio, Alberto Bobba: «Nel nostro sono stati fatti diversi interventi e anche in maniera oculata. Al di là di questo aspetto positivo, al giorno d'oggi è fin troppo facile sparare contro chi occupa delle poltrone pubbliche e viene pagato per l'incarico che svolge. Sono il primo a schierarmi contro i carrozzoni inutili e dispendiosi, ma non mi va di fare d'ogni erba un fascio. Il consorzio del Lario, per quanto ha potuto verificare il sottoscritto, lavora seriamente e ha prodotto dei risultati confortanti».
Gianpiero Riva

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